martedì 13 dicembre 2016

La (semplice) ricerca che non fanno





Il Daraprim è un farmaco da romanzo: essenziale, ricercatissimo, molto costoso. Un anno fa ha visto il prezzo salire vertiginosamente, da 13 dollari per pillola a 750, in una sola notte, quando il giovane imprenditore statunitense Martin Shkreli, che con la sua Turing Pharmaceutical aveva comprato i diritti sulla vendita della molecola, ne aveva arbitrariamente modificato il prezzo.
Il farmaco è usato per trattare persone con sistemi immunitari deboli, come le persone che vivono con l’Hiv, i pazienti di chemioterapia e le donne incinte, e figura nella lista di medicine essenziali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità; l'intervento finanziario sulla vendita del medicinale in commercio da 62 anni ha mandato in crisi migliaia di pazienti che ne facevano un uso quotidiano e che di punto in bianco si sono visti precludere la possibilità di acquistarlo per via del prezzo.

Un gruppo di giovanissimi studenti australiani della Sydney Grammar School ha provato a sintetizzare nel laboratorio dell'istituto l'ingrediente attivo del Daraprim. Hanno cominciato con 17 grammi del materiale di base, detto 2.4-chlorophenyl acetonitrile, disponibile online a poco prezzo; per produrre il Daraprim hanno operato per prove ed errori in diverse fasi, non potendo seguire il percorso brevettato che comporta l’uso di reagenti pericolosi. E hanno trovato una procedura innovativa per passare dal composto base al prodotto finale. Hanno ottenuto 3,7 grammi di pirimetamina. Per sintetizzare dosi più elevate dell'ingrediente attivo è necessaria l'approvazione da parte di Shkreli, altrimenti l'Università dovrebbe finanziare lo studio clinico per intero, che comporterebbe una spesa di milioni: ecco perché nessun'altra azienda farmaceutica ha mai annunciato di aver ricreato il farmaco per l'AIDS. 

L'obiettivo degli studenti però non era quello di vendere le pillole ma di mostrare al mondo la facilità con cui è possibile creare lo stesso medicinale ad un costo nettamente inferiore. La professoressa che ha seguito il lavoro dei ragazzi ne ha confermato la purezza analizzandolo in uno spettrografo all’università. E i giovanissimi scienziati - che hanno anche postato sul web la ricetta per ricreare le pillole di modo che tutti gli scienziati possano riprodurre e diffondere questo farmaco salva vita - hanno ricevuto i complimenti dell’Australian Chemical Institute, al simposio di chimica organica a Sydney dove hanno presentato i risultati delle loro ricerche. Il farmaco, hanno dichiarato «potrebbe essere messo sul mercato a soli due dollari» 

 

(dal Corriere.it)

 

 


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