sabato 1 aprile 2017

Go ask Alice




«La prego, mi dica» disse Alice piuttosto timidamente, perché non era del tutto sicura che fosse educato da parte sua parlare per prima, «perché il suo gatto sorride a quel modo?»
«È un gatto del Cheshire» rispose la Duchessa, «ecco perché! »
(...) «Non sapevo che i gatti del Cheshire sorridessero sempre; anzi, io non sapevo neanche che i gatti sapessero sorridere».
«Tutti i gatti sanno sorridere» rispose la Duchessa, «e quasi tutti lo fanno». «Non so di nessun gatto che sorrida» disse Alice molto educatamente, ben contenta di aver avviato una conversazione.
«Tu non sai un granché» replicò la Duchessa, «e questo è un fatto».


«Micio bello del Cheshire» cominciò con un certo timore, siccome non sapeva se gli fosse gradito essere chiamato così: comunque, quello allungò un poco il sorriso. «Bene, fin qui è contento» pensò Alice, e soggiunse, «Mi vuoi dire, per favore, quale strada devo prendere per uscire di qui?»
«Dipende in gran parte da dove vuoi andare» rispose il Gatto.
«Non mi importa dove» disse Alice.
«Allora non importa nemmeno quale strada prendi» replicò il Gatto.
«purché io arrivi da qualche parte» aggiunse Alice come spiegazione.
«Ma da qualche parte ci arrivi di sicuro» disse il Gatto, «se vai sempre avanti senza fermarti.»
Alice capì che era una risposta inattaccabile e provò a fare un'altra domanda. «Che gente vive da queste parti?»
«In quella direzione» rispose il Gatto, facendo cenno con la sua rotonda zampa destra, «ci abita un Cappellaio: e in quell'altra direzione» accennando con l'altra zampa, «ci abita il Leprotto Marzolino. Vai da chi ti pare: sono matti tutti e due»
«Ma io non voglio andare in mezzo ai matti» obiettò Alice.
«Be', è inevitabile» le rispose il Gatto. «Siamo tutti matti qui. Io sono matto. Tu sei matta».
«Come fai a sapere che sono matta?» domandò Alice.
«Devi esserlo», rispose il Gatto, «altrimenti non saresti venuta qui»












Nessun commento:

Posta un commento