Così l'industria farmaceutica si arricchisce torturando i cavalli
Da
sempre l'uomo ha utilizzato gli animali come meri strumenti di
produzione, torturandoli e spesso uccidendoli in nome della ricerca
o del profitto, e a tal proposito vogliamo raccontarvi un'altra
triste storia che coinvolge i cavalli.
Si
tratta della produzione della gonadotropina
corionica equina,
un ormone utilizzato negli allevamenti equini, bovini, ovini e
canini per stimolare e controllare la fertilità delle
riproduttrici. Esso può essere estratto solo dal
sangue di una cavalla incinta
tra il 40esimo e il 120esimo giorno di gravidanza.
Inutile
dirvi come questo "prelievo" sia diventato negli anni una
fabbrica di orrori ai danni di povere giumente innocenti.
Considerata
l'enorme richiesta da parte del marcato dell'allevamento intensivo,
sono nate numerose fattorie in cui viene prelevato questo sangue. Le
giumente vengono fecondate artificialmente e trascorsi 40 giorni si
inizia il prelievo: fino a 10
litri a sessione, circa 1/4 del totale. Oltre al fatto che
le cavalle vivono costantemente
debilitate,
molte di esse diventano anemiche e non di rado finiscono per morire.
Non
è concesso loro nemmeno il "lusso" di terminare la
gravidanza: prima che sopraggiunga il parto l'inutile
feto viene ucciso
e gettato via, in modo che la cavalla possa essere subito rifecondata
e ricominciare il ciclo.
L'aspettativa
di vita di questi animali è bassissima,
e di solito trovano pace solo quando vengono mandati al macello,
ormai esausti e inutili per qualsiasi altro scopo.
L'associazione
SumOfUs,
insieme
ad altre, si sta battendo per fermare questa orribile tortura, ma
finché ci saranno aziende farmaceutiche disposte ad acquistare
l'ormone per produrre i loro farmaci, le fattorie del sangue non
chiuderanno mai.
Se
volete, potete informarvi ulteriormente e magari firmare
la loro petizione.
(http://www.curioctopus.it/)
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