Posso
fare quello che mi pare adesso, la notte
tenere accesa la luce fino all’una, alle due,
e nessuno che protesta,
tirare le coperte tutte dalla mia parte,
e nessuno che brontola, sull’autostrada in macchina
ai centoquaranta, ai centocinquanta e più,
che prima se superavo i centodieci,
al cinema ogni tanto,
ma è un po’ che mi piace anche stare in casa,
il mio lavoro, il giorno sono sempre in giro,
dopo sono stanco, ecco, no, ci sono delle sere
che vorrei andare a mangiare una pizza a Rimini,
ma da solo, sta’ buono, a proposito di mangiare,
anche il grana, una roba, tutte le volte,
ma quanto ne metti? Che sono goloso, io, il grana,
pastasciutta o minestra, non basta mai, e adesso
ne posso mettere finché voglio,
adesso non dice più niente nessuno, adesso
ma cosa faccio, piango?
tenere accesa la luce fino all’una, alle due,
e nessuno che protesta,
tirare le coperte tutte dalla mia parte,
e nessuno che brontola, sull’autostrada in macchina
ai centoquaranta, ai centocinquanta e più,
che prima se superavo i centodieci,
al cinema ogni tanto,
ma è un po’ che mi piace anche stare in casa,
il mio lavoro, il giorno sono sempre in giro,
dopo sono stanco, ecco, no, ci sono delle sere
che vorrei andare a mangiare una pizza a Rimini,
ma da solo, sta’ buono, a proposito di mangiare,
anche il grana, una roba, tutte le volte,
ma quanto ne metti? Che sono goloso, io, il grana,
pastasciutta o minestra, non basta mai, e adesso
ne posso mettere finché voglio,
adesso non dice più niente nessuno, adesso
ma cosa faccio, piango?
Raffaello
Baldini, Adesso (da La
Nàiva, Furistír, Ciacri)
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