Adamsberg rifletteva in maniera vaga. Lui non rifletteva mai a fondo. Non aveva mai capito cosa accadesse quando le persone si prendevano la testa tra le mani e dicevano: “Su, riflettiamo”. Quel che si ordiva nel loro cervello, come facessero per organizzare idee precise, indurre, dedurre e concludere, era per lui un assoluto mistero. Costatava che ciò produceva risultati innegabili, che dopo quelle operazioni le persone compivano scelte e pensava ammirato che a lui mancasse qualcosa. Ma quando lui stesso lo faceva, quando si sedeva e si diceva “Riflettiamo”, nella sua testa non succedeva niente. Anzi, era proprio in quei momenti che lui conosceva il nulla. Adamsberg non si accorgeva mai di riflettere e, se gli capitava di rendersene conto, subito la cosa si bloccava. Perciò tutte le sue idee, tutti i suoi propositi e tutte le sue decisioni, non sapeva mai da dove venissero
Fred Vargas, L’uomo dei cerchi azzurri
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