mercoledì 9 gennaio 2013

Biutiful Cauntri / 2



Il Pacific Trash Vortex, noto anche come Grande chiazza di immondizia del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch), è un enorme accumulo di spazzatura galleggiante (composto soprattutto da plastica) situato nell'Oceano Pacifico, approssimativamente fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord. La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un'area più grande della Penisola Iberica a un'area più estesa della superficie degli Stati Uniti), ovvero tra lo 0,41% e il 5,6% dell'Oceano Pacifico. Quantunque valutazioni ottenute indipendentemente dall'Algalita Marine Research Foundation e dalla Marina degli Stati Uniti stimino l'ammontare complessivo della sola plastica dell'area in un totale di 3 milioni di tonnellate, nell'area potrebbero essere contenuti fino a 100 milioni di tonnellate di detriti.
(da Wikipedia)

 "L’accumulo si è formato a partire dagli anni 50, a causa dell’azione della corrente oceanica chiamata Vortice subtropicale del Nord Pacifico (North Pacific Subtropical Gyre), dotata di un particolare movimento a spirale in senso orario, che permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi fra di loro.  L’inquinamento da plastica affligge oltre 300 specie animali nel mondo; nei mari del Pianeta sono presenti tre chili di plastica per ogni chilo di alghe e il 61% della plastica misura meno di un millimetro. Il galleggiamento di tali particelle, che apparentemente somigliano a zooplancton, inganna le meduse che se ne cibano, causandone l’introduzione nella catena alimentare. Anche i mammiferi marini, dai delfini alle balenottere, mangiano quei piccoli pezzi di plastica scambiandoli per calamari, rimanendone intossicati fino alla morte. Vengono ingannate persino le tartarughe: recentemente alle Hawaii ne è stata pescata una con 1000 frammenti di plastica nello stomaco. Ogni anno 1 milione di uccelli marini e 100.000 mammiferi e tartarughe marine muoiono a causa dell’inquinamento da plastica.
Come se non bastasse tutto ciò, le creature marine cadono vittima anche delle reti abbandonate in mare: nessun animale che ne rimanga intrappolato riesce a sopravvivere.
Il 20% della plastica che finisce in mare proviene dalle grandi navi da crociera, che producono in una sola settimana 8 tonnellate di rifiuti solidi. Il resto, è un triste merito della nostra società. Si deve cominciare a pensare prima di usare qualcosa e, soprattutto, prima di buttarlo via. E’ un dovere di tutti noi, come specie umana, nei confronti delle altre specie che abitano il Pianeta, passare da una cultura dello spreco a una cultura dell’uso sensato."
 



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