Quando
Dio domandò a Caino dove si trovasse Abele, Caino, adiratosi, replicò con
un'altra domanda: «Sono forse il custode di mio fratello?». Il maggiore
filosofo morale della nostra epoca, Emmanuel Levinas, osservò: “Da quella
rabbiosa domanda di Caino ebbe inizio ogni immoralità. Certamente sono io il
custode di mio fratello; e sono e rimango un essere morale fin tanto che non
chiedo un motivo speciale per esserlo. Che io lo ammetta o no, sono il custode
di mio fratello perché il suo benessere dipende da ciò che io faccio o che mi
astengo dal fare. Sono un essere morale perché riconosco questa dipendenza e
accetto la responsabilità che ne consegue. Nel momento in cui metto in
discussione tale dipendenza domandando ragione — come fece Caino — del perché
dovrei prendermi cura degli altri, in questo stesso momento abdico alla mia responsabilità
e non sono più un essere morale. La dipendenza del fratello è ciò che fa di me
un essere morale”.
Nessun commento:
Posta un commento