Dal primo aprile in provincia
di Siena inizierà la caccia alla volpe in tana. Ne dà notizia la Lida (Lega Italiana dei
Diritti dell'Animale). Piccoli cuccioli appena nati verranno sbranati da cani
addestrati a entrare nelle tane e quelli che riusciranno a sfuggire a questa
morte atroce saranno impallinati dai cacciatori appostati all'uscita della tana
stessa
GEAPRESS – Siena, ma non solo.
Anche altre province hanno nel recente passato autorizzato la caccia alla volpe
in tana. Un sistema tremendo, dal momento in cui il periodo scelto dalla
Provincia di Siena per uccidere centinaia di volpi è quello della riproduzione.
Il periodo degli amori,
informa un cacciatore, è quello tra la fine di gennaio ed i primi di febbraio.
La femmina partorisce dopo 51-54 giorni. Quattro-sei volpacchiotti, ciechi e
nudi (dice sempre il cacciatore). Dopo tre settimane i cuccioli fanno la loro
comparsa all’ingresso della tana.
Fatti quattro calcoli,
significa che nei primi giorni di aprile sono disponibili i “ciechi e nudi” animaletti, quelli,
cioè, contro i quali la
Provincia di Siena ha autorizzato la caccia in tana con
l’ausilio dei cani. Dal primo aprile fino all’estate. Il tutto
sembrerebbe avere avuto il parere favorevole dell’ISPRA.
Ma se la volpe (come scrive il
nostro cacciatore) si ciba di insetti, rane, topi, uccelli, lepri e piccoli
caprioli, con più spiccata tendenza in estate ad alimentarsi di topi ed altri
piccoli animali (in autunno, invece, frutta e bacche seguite da carogne in
inverno) "secondo voi perché viene fatta
la caccia alla volpe?"
Si attende ora il ricorso al
TAR, già presentato dalle associazioni.
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La volpe è l’animale più sparato in Italia, sebbene sia tra i più
utili all’uomo in quanto predatore di piccoli animali e roditori come ratti. I
motivi non sono da ricercarsi nei presunti danni – del tutto risolvibili –ai
piccoli animali da allevamento, ma bensì perché sono accusate di nutrirsi di
fagiani, quaglie e altri uccelli allevati a fini venatori che sono semi
domestici e quindi rappresentano una facile preda. IN SOSTANZA SONO CONCORRENTI
DEI CACCIATORI, che vorrebbero sparare loro ai piccoli e addomesticati volatili.
Oltretutto, il metodo è crudele: la caccia in tana prevede l’ausilio di cani i
quali uccidono cuccioli inermi, molti ancora ciechi. La mamma cerca di
difendere i cuccioli con la sua vita, spesso sacrificata inutilmente poiché
viene anch’essa uccisa dai cani. IL TUTTO ACCADREBBE NELLE AZIENDE VENATORIE E
NELLE ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA, OVERO DOVE VIENE ALLEVATA LA FAUNA PRONTO CACCIA.
IL TUTTO PER NON SCONTENTARE I CACCIATORI. E’ stato già presentato un ricorso
al TAR, ma visti i tempi ristretti sarebbe opportuno un dietro-front della
provincia di Siena: per questo SCRIVIAMO LA NOSTRA CONTRARIETA’
AL PRESIDENTE BEZZINI E AL RESPONSABILE DELLE POLITICHE ANIMALI DEL PD, ALBERTO
LENZI, chiedendo di ritirare fermare immediatamente questa assurda e immotivata
STRAGE.
Gli indirizzi sono: presidente@provincia.siena.it,
albertolenzi74@gmail.com, annamaria.betti@provincia.siena.it,
bruschi@provincia.siena.it,
serena.signorini@provincia.siena.it
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