L’uomo non
troverà la pace interiore finché non imparerà ad estendere la propria
compassione a tutti gli esseri viventi.
Non si può permettere che qualcuno consideri leggero il peso delle proprie
responsabilità. Finché vengono perpetrati tanti maltrattamenti ai danni degli
animali, finché i gemiti degli animali assetati, imprigionati in vagoni merci,
continuano a non essere ascoltati, finché tanta brutalità ha la meglio nei
nostri mattatoi... siamo tutti colpevoli. Ogni essere vivente è prezioso
proprio perché vive, perché rappresenta una delle manifestazioni evidenti di
quel mistero che chiamiamo vita.
Nostro dovere è prendere parte alla vita e averne cura. Il rispetto
reverenziale per tutte le forme di vita rappresenta il comandamento più
importante nella sua forma più elementare. Ovvero, espresso in termini
negativi: "Non uccidere". Prendiamo così alla leggera questo divieto
che ci troviamo a cogliere un fiore senza pensarci, a pestare un povero insetto
senza pensarci, senza pensare, orribilmente ciechi, non sapendo che ogni cosa
si prende le proprie rivincite, non preoccupandoci della sofferenza del nostro
prossimo, che sacrifichiamo ai nostri meschini obiettivi terreni.
Solo una parte irrilevante delle immense crudeltà commesse dagli uomini può
essere ascritta ad istinti crudeli. La maggior parte di esse è dovuta a
superficialità o ad abitudini consolidate. Le radici della crudeltà, quindi,
sono più diffuse di quanto non siano forti. Ma verrà il giorno in cui l’
inumanità, protetta dalle abitudini e dalla superficialità, soccomberà di
fronte all’ umanità difesa dalla riflessione. Lasciateci lavorare per far sì
che questo giorno arrivi.
Devo interpretare la vita che mi circonda nello stesso modo in cui interpreto
la mia. La mia vita è molto significativa per me. La vita che mi circonda deve
essere significativa per se stessa. Se mi aspetto che gli altri rispettino la
mia vita, io devo rispettare quella degli altri, per quanto strana mi possa
sembrare. E non solo la vita umana, ma la vita di tutti gli esseri: le forme di
vita di livello superiore al mio, se esistono; quelle di livello inferiore, che
so che esistono.
L’ etica, come viene intesa nel mondo occidentale, è stata
finora limitata ai rapporti tra uomini. Ma questa etica è limitata. Abbiamo
bisogno di un’etica più vasta, che includa anche gli animali.
L’ etica è, nel senso più vasto del termine, un senso di responsabilità esteso
a tutto ciò che ha vita.
Albert Schweitzer, (1875 -1965)
medico, teologo protestante, missionario, insigne organista, premio Nobel per la pace
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