martedì 4 giugno 2013

Talento per la speranza


Se la personalità è una serie ininterrotta di gesti ben riusciti, allora c’era qualcosa di fastoso in lui, una forma di acuta sensibilità verso le promesse della vita, quasi fosse imparentato con uno di quei complessi macchinari che registrano un terremoto a diecimila chilometri di distanza. Questa ricettività non ha alcunché da spartire con la molle impressionabilità che si pretende di nobilitare definendola «temperamento creativo»; si trattava di uno straordinario talento per la speranza, una prontezza romantica che non ho mai riscontrato in altre persone e verosimilmente mai più riscontrerò. No, alla fine Gatsby si rivelò una persona a posto; fu quel che lo assillava, fu quel nefando pulviscolo che si trascinava al seguito dei suoi sogni a reprimere per un po’ il mio interesse per le inutili pene degli uomini e le loro effimere esaltazioni.

F.S. Fitzgerald, Il grande Gatsby 



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