...but they say it's fair game
and they won't feel no pain
as we feel no shame...
I richiami vivi sono piccoli uccelli
migratori che, dopo le fatiche
della nidificazione, affrontano il grande viaggio della migrazione dal Nord al
Sud Europa e giungono in Italia. Qui vengono catturati con reti e destinati a
una vita di torture e crudeltà: buio, prigionia, sevizie. Imprigionati, legati, spesso accecati e mutilati. Per essere poi portati all’esterno quando apre la
caccia ed essere usati appunto come richiami vivi, cioè come inganno per
attirare con il loro canto – le loro grida d’aiuto – i loro simili, affinché i
cacciatori possano abbatterli.
Oggi in Italia detenere gli uccelli come richiami vivi è
permesso.
<La Commissione
europea ha appena dichiarato l’Italia fuorilegge aprendo una procedura
d’infrazione sull’utilizzo dei richiami vivi nel nostro Paese. Si
tratta di uccellini selvatici catturati, imprigionati, spesso accecati,
detenuti in luoghi bui e isolati, per essere condotti negli appostamenti ad
attrarre i simili col proprio canto disperato sotto il fuoco dei cacciatori. Il
provvedimento Ue dà ragione alla Lipu-Birdlife Italia che già da molti mesi chiede
al nostro Governo di vietare questa ripugnante pratica attraverso una campagna di opinione, una raccolta firme(che
verranno consegnate nei prossimi giorni) e una proposta di legge.
“La Commissione europea
ritiene che vi siano numerose alternative alla cattura di uccelli a fini di
richiamo e considera che la caccia possa avvenire senza l’utilizzo dei
richiami” si legge sul documento con cui l’Italia è appena stata messa in mora
riguardo cattura e utilizzo degli uccelli selvatici come esche viventi,
attivando la procedura di infrazione 2006/2014. Attraverso di essa, la Commissione denuncia
fra l’altro la non selettività dei metodi di cattura, l’assenza di controlli
nonché di trasparenza sull’effettivo numero di richiami detenuti dai
cacciatori, chiarendo che l’Italia è dunque venuta meno agli obblighi della
direttiva Uccelli e chiedendo al Governo Italiano di sanare con urgenza la
situazione.>
(La
Repubblica.it)
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