L’incursione e il
bombardamento di Gaza non hanno nulla a che fare con la distruzione di Hamas.
Nulla a che fare con l’interruzione del lancio di razzi su Israele. Nulla a che
fare con il perseguimento della pace.
La decisione di Israele di rovesciare una pioggia di morte e di distruzione su Gaza, di usare armi letali da moderno campo di battaglia su una popolazione di civili in gran parte indifesi è la fase finale di una campagna lunga decenni volta alla pulizia etnica dei palestinesi.
La decisione di Israele di rovesciare una pioggia di morte e di distruzione su Gaza, di usare armi letali da moderno campo di battaglia su una popolazione di civili in gran parte indifesi è la fase finale di una campagna lunga decenni volta alla pulizia etnica dei palestinesi.
Israele impiega sofisticati
aviogetti da attacco e unità navali per bombardare superaffollati campi di
rifugiati, scuole, blocchi di appartamenti, moschee e poveri quartieri per
aggredire un popolo che non ha un’aviazione, non una difesa antiaerea, non una
marina, non armi pesanti, non unità di artiglieria, non carri armati, non un
quartier generale, non un esercito… e la chiama guerra. Non è guerra, è
assassinio.
Quando gli israeliani nei
territori occupati oggi proclamano di doversi difendere, essi difendono se
stessi nel senso che ogni occupante militare deve difendersi contro una
popolazione che sta schiacciando. Non potete dire di difendervi quando state
occupando militarmente la terra di qualcun altro. Chiamatela come volete: non è
difesa.
Noam Chomsky (2012)
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