Mi manca la fede e non
potrò mai, quindi, essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere
il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte
certa. Non ho ereditato né un dio né un punto fermo
sulla terra da cui poter attirare l’attenzione di un dio. Non ho ereditato
nemmeno il ben celato furore dello scettico, il gusto del deserto del
razionalista o l’ardente innocenza dell’ateo. Non oso dunque gettare pietre
sulla donna che crede in cose di cui io dubito o sull’uomo che venera il suo
dubbio come se non fosse anch’esso circondato dalle tenebre. Quelle pietre
colpirebbero me stesso, perché di una cosa sono convinto: che il bisogno di
consolazione che ha l’uomo non può essere soddisfatto.
Stig Dagerman, Il nostro bisogno di consolazione
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