Civiltà e tempo
Com’è
possibile che nel corso del tempo il mondo sia diventato sempre più
civile, mentre oggi sembra che stia diventando sempre più incivile?
Per caso sono stato così sfortunato da capitare in un raro momento
di imbarbarimento globale? Oppure è solo che sto diventando vecchio
e, come tutti i vecchi, chiamo imbarbarimento quello che invece è
solo un tipo di progresso che non sono in grado di capire? Che ne so,
magari questi nuovi beniamini del popolo sono un grande passo avanti
e
io non riesco a rendermene conto solo perché sono affezionato a un
mondo che sta scomparendo, e così, per mia grande sfortuna, il tizio
nella foto qui sopra mi sembra solo un povero babbuino ritardato. È
possibile, ma è anche possibile che ci sia un’altra spiegazione.
La
“civiltà” è la capacità dei singoli componenti di una società
di dare importanza alle esigenze degli altri, e non perché questo
sia giusto o, ancora peggio, Giusto, ma perché è conveniente. È
molto più conveniente vivere in una società dove ognuno dà
importanza anche alle esigenze altrui, piuttosto che solo ed
esclusivamente alle proprie, e in particolare è conveniente quando
non si conta assolutamente niente come me e, presumibilmente, te. In
una società civile, il piccolo sacrificio che devo fare quando mi
trattengo dal lanciare un gavettone di, diciamo, acqua a chi suona i
bonghi in strada, mi viene ampiamente ripagato quando gli amanti
degli animali si trattengono dal privarmi della mia bellissima giacca
di pelle di agnello (grazie). Ne approfitto per dire che la mia
giacca è per me il simbolo della mia individualità e della mia fede
nella libertà personale.
Un
buon indicatore della civiltà di un posto è la percentuale di
macchine che si fermano quando uno attraversa sulle strisce. Certo la
civiltà si esprime anche in cose molto più serie, come il livello
dei servizi sociali, l’efficienza dei trasporti o la qualità del
vino prodotto secondo il metodo champenoise, ma le strisce pedonali
sono più facili da verificare. Ecco per esempio una classifica
basata sulla mia personale osservazione:
Zurigo
100%
Bilbao
96%
Bruxelles
91%
Londra
90%
Cracovia
85%
Madrid
82%
Parigi
64%
Bologna
50%
Roma
-75%
Il
numero negativo di Roma significa che, non solo non si fermano, ma
accelerano per metterti sotto.
Questa
è la mia definizione di civiltà (per non farmi influenzare, non ho
controllato il dizionario). Il cosiddetto “progresso” è
ovviamente l’aumentare della civiltà, mentre l’”imbarbarimento”
è la diminuzione della civiltà.
Ora,
mi sembra evidente che ci sia stato un notevole progresso rispetto
all’antico Egitto, quando le strisce pedonali nemmeno esistevano, e
nel complesso mi pare che tutta la storia dell’umanità vada verso
una sempre maggior percentuale di gente che si trattiene dal mettere
sotto i suoi simili, tranne che in questi ultimi anni. In questi
ultimi anni la gente si è messa ad applaudire entusiasticamente
individui che, esplicitamente e senza giri di parole, mirano a
mettere sotto tutto ciò che può essere messo sotto, compresi coloro
che li applaudono. Quindi, tornando alla domanda iniziale, come si
spiega questo improvviso passaggio dal progresso all’imbarbarimento,
proprio ora, proprio quando stavo iniziando a godermela?
In
realtà non c’è stato nessun passaggio, il mondo sta sempre
progredendo e contemporaneamente si sta sempre imbarbarendo, e ciò è
possibile perché progresso e imbarbarimento avvengono su scale
temporali diverse. L’errore è pensare che il progresso avvenga
seguendo questo andamento
Invece
segue questo
Come
si vede dalla figura, sul lungo periodo la civiltà aumenta, ma lo fa
attraversando periodi in cui diminuisce, prima piano piano, poi
sempre più velocemente, fino a precipitare in una catastrofe. La
catastrofe è rapidissima rispetto ai tempi della Storia, segna un
minimo relativo nell’andamento della civiltà e non è derivabile,
ma dopo di essa, per quanto grave possa essere stata, la civiltà si
risolleva di colpo e raggiunge un livello più alto di quello che
aveva alla fine della catastrofe precedente, e così, catastrofe dopo
catastrofe, l’umanità progredisce.
La
nostra ultima grande catastrofe è stata ovviamente Mr. Baffetti:
circa 60 milioni di morti in tutto il mondo per colpa di un tizio
fissato coi prepuzi, ma dopo di lui il mondo si è ripreso, la gente
è diventata improvvisamente più civile e meglio disposta verso il
mondo, come uno che si è appena svegliato da un incubo. Poi, però,
la civiltà ha cominciato di nuovo a diminuire, prima lentamente, poi
sempre più in fretta man mano che il ricordo della catastrofe
diventava sempre più sbiadito. Tanto per fare un esempio,
l’assemblea costituente italiana, confrontata col parlamento di
oggi, sembra un dream team. Sì, è vero, in quell’assemblea c’era
anche Andreotti, ma Andreotti, in confronto a Salvini, è un dream
team.
Ora non saprei dire a che punto siamo della discesa e quanto sia lontana la prossima catastrofe, ma, una volta passata anche questa, possiamo stare certi che l’umanità ripartirà da un livello di civiltà più alto. Sempre che sopravviva.
Ora non saprei dire a che punto siamo della discesa e quanto sia lontana la prossima catastrofe, ma, una volta passata anche questa, possiamo stare certi che l’umanità ripartirà da un livello di civiltà più alto. Sempre che sopravviva.
Pubblicato
da Smeriglia | 25.10.17
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