mercoledì 27 febbraio 2019
Cosa viva
Se
senti e sai nelle vene che la morte non è solo tragedia e non è la
fine se non dell’io e dei suoi timori, le convinzioni religiose e
intellettuali non hanno più tanto potere su di te e sul tuo
pensiero, e ti senti molto sola e molto in compagnia di tutti gli
esseri che si abbandonano al flusso: foglie, rami, montagne, onde, e
così tanti animali, bambini e alcuni adulti, sciupati oppure
lucenti.
Chandra
Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva
martedì 26 febbraio 2019
Comunità virtuali
Le
comunità virtuali che hanno sostituto quelle naturali creano solo
l'illusione di intimità e una finzione di comunità. Non sono validi
sostituti del sedersi insieme ad un tavolo, guardarsi in faccia,
avere una conversazione reale. Né sono in grado queste comunità
virtuali di dare sostanza all'identità personale, la ragione
primaria per cui le si cerca. Rendono semmai più difficile di quanto
non sia già accordarsi con se stessi. Le persone camminano qua e là
con l'auricolare parlando ad alta voce da soli, come schizofrenici,
paranoici, incuranti di ciò che sta loro intorno. L'introspezione è
un'attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si
trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, per
strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i
pensieri controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere
qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno, da
qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro.
Zygmunt
Bauman, Intervista sull'identità
Casalinghitudine
Così
le mie radici aeree affondano nei barattoli, nei liquori, nelle
piante del terrazzo, nei maglioni e coperte con i quali vorrei
irretire il mondo, nel freezer: perché nella vita costruita a
tessere mal tagliate, nella mia vita a mosaico (come quella di tutti,
e più delle donne) la casalinghitudine è anche un angolino caldo.
Clara
Sereni, Casalinghitudine
domenica 24 febbraio 2019
sabato 23 febbraio 2019
Shaolin
L'anima
di Shaolin, spettacolo tenutosi durante il Festival di Primavera
2019, in occasione del Capodanno cinese.
In
questo spettacolo 20.000 studenti provenienti da Tagou Shaolin, una
delle più famose scuole di arti marziali in tutto il mondo, eseguono
una coreografia perfettamente sincronizzata che unisce danza e arti
marziali.
venerdì 22 febbraio 2019
Se potessi
Al
mattino l’occhio, le spalle perfino, sono
una cosa sola. La voce non ha stile,
il gesto non è colmo. Col chiarore, poi,
le mal educate cose. La tazza nel lavandino,
le foto, la rigida maniglia, il conto senza sconto,
i gesti andati a male. Stolti, incompiuti
M’aggiusto coserelle senza ambiguità,
al mattino. Due righe di luce rubate ai vetri,
quattro versi di pensieri (un viaggio, la cura
d’una fuga), la polpa del caffè. Mi faccio chiara,
senza il lusso della speranzella. Pitagorica,
direi. Una moltiplicazione di molliche di buona
educazione (parlati piano, Dorì, lavati gli occhi
di ieri, metti la linda parananza). Rinvio
il sommario del freddo, la tenacia d’una felicità.
Alla poetica sgrammaticatura, m’affido,
alla colletta della nicotina; bionda, sulla ritmica
unghia, andantina.
una cosa sola. La voce non ha stile,
il gesto non è colmo. Col chiarore, poi,
le mal educate cose. La tazza nel lavandino,
le foto, la rigida maniglia, il conto senza sconto,
i gesti andati a male. Stolti, incompiuti
M’aggiusto coserelle senza ambiguità,
al mattino. Due righe di luce rubate ai vetri,
quattro versi di pensieri (un viaggio, la cura
d’una fuga), la polpa del caffè. Mi faccio chiara,
senza il lusso della speranzella. Pitagorica,
direi. Una moltiplicazione di molliche di buona
educazione (parlati piano, Dorì, lavati gli occhi
di ieri, metti la linda parananza). Rinvio
il sommario del freddo, la tenacia d’una felicità.
Alla poetica sgrammaticatura, m’affido,
alla colletta della nicotina; bionda, sulla ritmica
unghia, andantina.
Dorinda
Di Prossimo,
da Quaderno
millimetrato
giovedì 21 febbraio 2019
mercoledì 20 febbraio 2019
L'amore è una dittatura
Ci
hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia
ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare
il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree
le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti
che ci guardano attoniti mentre ci baciamo,
da uomo a uomo, mano nella mano
una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera
o una canzone, non certo questa,
altri maestri, altri genitori
che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi
e quello che eri
Esistere è giusto un momento
chi vive nel tempo muore contento
e sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto
pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro
pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare
Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate
scritte per caso in questa palestra dell’orrore
ecco la pietra, ecco il peccato
Un cane pastore lo fa per amore,
non per denaro, non per rancore,
non per la lana esiste il gregge
né per la legge
Siamo delle antenne, dei televisori
emettiamo storie che fanno rumore
cerchiamo la donna della vita o l’uomo della morte
strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro
non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero
E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto
i topi cacciati, debellati, i mostri tutti sotto al letto
e lasciar volare via quell’abbraccio conosciuto
di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato
Quando arrivi tu se ne vanno gli altri
sai che non va bene ma ti piace arrangiarti
come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare
ma che ci piace addomesticare a parole
Ero presente al momento dei fatti
il fatto non sussiste
mettetelo agli atti
ma non hai paura di nessuno
se non della tua statura
hai la democrazia dentro al cuore
ma l’amore è una dittatura
fatta di imperativi categorici
ma nessuna esecuzione
mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione
Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza
per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi
aperti o chiusi, non importa,
sono occhi, quindi comunque una porta aperta
Il tempo passa lo senti da questo orologio
mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e…
E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,
non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,
non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro
ma per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il solo
Sei l’unica, sei il solo
ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare
il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree
le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti
che ci guardano attoniti mentre ci baciamo,
da uomo a uomo, mano nella mano
una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera
o una canzone, non certo questa,
altri maestri, altri genitori
che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi
e quello che eri
Esistere è giusto un momento
chi vive nel tempo muore contento
e sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto
pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro
pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare
Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate
scritte per caso in questa palestra dell’orrore
ecco la pietra, ecco il peccato
Un cane pastore lo fa per amore,
non per denaro, non per rancore,
non per la lana esiste il gregge
né per la legge
Siamo delle antenne, dei televisori
emettiamo storie che fanno rumore
cerchiamo la donna della vita o l’uomo della morte
strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro
non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero
E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto
i topi cacciati, debellati, i mostri tutti sotto al letto
e lasciar volare via quell’abbraccio conosciuto
di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato
Quando arrivi tu se ne vanno gli altri
sai che non va bene ma ti piace arrangiarti
come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare
ma che ci piace addomesticare a parole
Ero presente al momento dei fatti
il fatto non sussiste
mettetelo agli atti
ma non hai paura di nessuno
se non della tua statura
hai la democrazia dentro al cuore
ma l’amore è una dittatura
fatta di imperativi categorici
ma nessuna esecuzione
mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione
Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza
per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi
aperti o chiusi, non importa,
sono occhi, quindi comunque una porta aperta
Il tempo passa lo senti da questo orologio
mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e…
E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,
non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,
non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro
ma per urlarti in faccia, che sei l’unica, sei il solo
Sei l’unica, sei il solo
lunedì 18 febbraio 2019
Correzione
Ma
naturalmente l’uomo non riesce a liberarsi di nulla, abbandona il
carcere in cui è stato concepito e generato solo nel momento della
sua morte. Entriamo in un mondo che ci è stato dato ma che non è
preparato a noi e dobbiamo venire a capo di questo mondo, se non
veniamo a capo di questo mondo andiamo in rovina, ma se non andiamo
in rovina, quale che sia la nostra natura, dobbiamo prendere
provvedimenti, dobbiamo trasformare questo mondo che ci è dato e che
non è preparato per noi e a noi, questo mondo che comunque, poiché
è fatto dai nostri predecessori, vuole aggredirci e distruggerci e
infine annientarci, questo mondo non ha in mente nient’altro per
noi, dobbiamo trasformarlo in un mondo secondo i nostri intendimenti,
dapprima restando sullo sfondo, senza farci notare, ma in seguito con
tutta l’energia possibile e molto apertamente, in modo da poter
dire, dopo qualche tempo, viviamo
nel nostro mondo, non in quello che ci è dato,
che è sempre un mondo che non ci riguarda e che vuole annientarci e
distruggerci. Già fin dai primi accenni della ragione dobbiamo
esplorare attentamente la possibilità di trasformare il mondo,
questo mondo che ci siamo trovati addosso come un abito logoro e
consunto, troppo piccolo o troppo grande per noi ma comunque logoro e
lacero davanti e didietro e frusto e puzzolente che ci è stato
tirato addosso, per così dire, dalle confezioni universali, sondare
sempre più a fondo e sempre più addentro questo sovrastato e poi
anche substrato per arrivare alla possibilità di fare nostro il
mondo che non è nostro, tutta la nostra esistenza dev’essere
concentrata esclusivamente su questa possibilità, e cioè come e in
quale modo possiamo trasformare e infine trasformeremo questo mondo
che non è il nostro
Si / No
Mi chiedo cosa sarebbe successo se, diciamo, una decina di anni fa qualcuno ci avesse raccontato che un giorno la decisione sul concedere o meno l’autorizzazione a procedere da parte della magistratura nei confronti di un ministro accusato di aver commesso un reato sarebbe stata votata con un sondaggio (di cui nessuno può verificare l’autenticità) tramite una semplice domanda SI/NO (senza aver modo di visionare le accuse e le carte) e su una piattaforma online di proprietà di una società privata che è proprietaria anche del principale partito di governo, e che di mestiere manipola i contenuti via web.
Luigi Marattin
domenica 17 febbraio 2019
Fuoco
Ho
visto a Campo de’ Fiori che Giordano Bruno continua a essere
bruciato. Ogni sabato, quando smantellano le bancarelle intorno a lui
e restano solo le fioraie, quando la puzza di pesce, cloro e frutta
marcita va disperdendosi sulla piazza, gli uomini raccolgono sotto i
suoi occhi i rifiuti che sono rimasti dopo che di tutto è stato
fatto mercato, e danno fuoco al mucchio. Di nuovo si leva il fumo, e
le fiamme mulinano all’aria. Una donna grida, e gli altri gridano
con lei. Dato che nella luce forte le fiamme sono incolori, non si
vede dove arrivano e dove cercano di colpire. Ma l’uomo sul
basamento lo sa e perciò non ritratta…
Ingeborg
Bachmann, Quel che ho visto e udito a Roma
Cose
Al
mattino notare i nostri conviventi oggetti, secondo me, è preghiera.
Tranquilla lontananza. Nessun tentativo di compiacere, né consolare,
né niente di niente: gli oggetti sono maestri di tranquilla
lontananza e ci riconsegnano alla nostra, ci insegnano senza
proferire parola, a stare.
Che
cos’è quel di più di non so cosa che fa scrivere oltre che
vivere? Mah! Forse gratitudine, forse si sente che ogni pochi secondi
riceviamo polvere dall’universo e viene una pienezza e si
restituisce, si sborda un po’, ci si travasa nel mondo. Come fanno
i fiori. Ma anche gli alberi e le rocce e gli animali. Tutti nati da
quel fuoco appassionato di venir fuori e gridare: grazie, grazie!
Chandra
Livia Candiani
sabato 16 febbraio 2019
lunedì 11 febbraio 2019
Becoming
BECOMING
is a short film about the miraculous genesis of animal life. In great
microscopic detail, we see the ‘making of’ a salamander in its
transparant egg from fertilization to hatching.
The
first stages of embryonic development are roughly the same for all
animals, including humans. In the film, we can observe a universal
process which normally is invisible: the very beginning of an
animal’s life. A single cell is transformed into a complete,
complex living organism with a beating heart and running bloodstream.
The
salamander embryo (an Ichthyosaura Alpestris) was followed very
closely in a combination of timelapse and film. All stages of
embryogenesis can be seen in this film: cleavage, gastrulation,
neurulation and organogenesis. Time was condensed from about 3 weeks
to 6 minutes.
Nostalgia di futuro
Non
so se avete mai provato quella strana felicità, immotivata e
incongrua, che prima ti solleva e poi ti lascia a mezz’aria,
sospesa, e sei leggera e vibrante, un po’ intontita, e non solo
senza passato ma senza alcuna biografia, e tutto intorno è così
tiepido e gentile che ti viene da piangere. Una vaga nostalgia di
futuro.
Elvira
Seminara, Scusate la polvere
domenica 10 febbraio 2019
Like spinning plates
Mentre
fate i vostri bei discorsi
Io vengo tagliato a brandelli
Mi date in pasto ai leoni
Un equilibrio delicato
Io vengo tagliato a brandelli
Mi date in pasto ai leoni
Un equilibrio delicato
E
tutto questo sembra il gioco dei piatti cinesi
Sto vivendo con la testa fra le nuvole
tutto questo sembra il gioco dei piatti cinesi
I nostri corpi galleggiano lungo il fiume melmoso
Sto vivendo con la testa fra le nuvole
tutto questo sembra il gioco dei piatti cinesi
I nostri corpi galleggiano lungo il fiume melmoso
Avere tempo
Adesso
sapeva che la sua volontà di essere felice doveva prendere il
sopravvento.
Ma capiva che per fare questo bisognava affidarsi al
tempo, che avere tempo era
la più magnifica e insieme la più pericolosa delle esperienze.
L’ozio è fatale soltanto ai mediocri.
la più magnifica e insieme la più pericolosa delle esperienze.
L’ozio è fatale soltanto ai mediocri.
Camus,
La morte felice
sabato 9 febbraio 2019
venerdì 8 febbraio 2019
Corpi
Penso
alle mucche, ai vitelli, al toro; capre e pecore e perfino [...]
all’umile maiale, come a rappresentazioni celesti: mansuete,
dolorose sempre, benevole sempre, magnifiche. Non vedo perché l’uomo
debba pensare che gli appartengono, che sono suoi propri, che può
distruggerli, usarli. Concetto tra i più barbari e nefasti, da cui
procede tutta la immedicabile violenza umana, l’essere micidiale
della storia, la cui meta sembra solo l’accrescimento di sé,
tramite il possesso e la distruzione dell’altro da sé. [...] Più
uccidiamo e più siamo uccisi. Più degradiamo e più siamo
degradati.
Anna
Maria Ortese, Corpo celeste
giovedì 7 febbraio 2019
Smeriglia
REATO DI NON AVERE 2700 EURO
Molti usano la parola “clandestino” come fosse “assassino”, ma in realtà non può nemmeno essere paragonata a “guidare senza patente”. L'unica cosa che accomuna queste tre cose è che si riferiscono a comportamenti contrari alla legge, nient'altro, ma mentre uccidere la gente e guidare senza patente sono due comportamenti abbastanza pericolosi, entrare in uno stato clandestinamente, no. Se io domani entro in Russia senza visto, non danneggio nessuno, a parte me stesso se mi beccano. Il reato di clandestinità è come il reato di bere il cappuccino dopo pranzo: un giorno il Parlamento si sveglia e stabilisce che, d’ora in avanti, chiunque verrà sorpreso sul suolo italiano a bere il cappuccino dopo pranzo sarà punito con un'ammenda da 5000 a 10000 euro. Bere il caffè macchiato è ok, bere il cappuccino è reato. Anche due caffè macchiati è ok, anche tre, tutti mischiati insieme in una tazza grande con un velo di cacao amaro sopra, ma il cappuccino nossignore! Il cappuccino dopo pranzo è reato, chiaro? Così tutti quelli che come me hanno imparato dai turisti quanto è piacevole bersi una bella tazzona di cappuccino dopo la pizza, da un giorno all'altro diventano dei criminali. Ecco, il reato di clandestinità è la stessa cosa: tu non stai mettendo in pericolo nessuno, stai solo attraversando un confine, ma tutti gli altri hanno deciso che questa cosa è reato.
A questo punto è consuetudine che uno obietti “ma allora perché non vengono qui in aereo come tutti i turisti che si rispettino?”, e sempre la consuetudine prevede che a questa obiezione si risponda deridendo chi l'ha fatta. Invece sarebbe più sensato segnalargli il sito della Farnesina e invitarlo a scoprire da solo in che modo uno del Ghana, tanto per dire un Paese a caso, può venire in Italia legalmente per, diciamo, tre mesi. Ci vuole un attimo.
Fra le cose che servono per avere il visto ce n'è una che si fa subito notare: dimostrazione del possesso di mezzi economici di sostentamento, nella misura prevista dalla Direttiva del Ministero dell'Interno 1.3.2000. Se si guarda la direttiva, si vede che bisogna avere una disponibilità economica di almeno 28 euro al giorno più una quota fissa di 207 euro, come in palestra, che per tre mesi fa circa 2700 euro. Non importa se mio zio mi ospita a casa sua e io posso anche mangiare riso in bianco tutti i giorni, tanto sono a dieta, devo comunque avere 2700 euro, e questo in Ghana è un bel po' di soldi. Quindi, ricapitolando, quelli che si indignano perché uno entra in Italia illegalmente si stanno indignando perché non ha 2700 euro; quelli che parlano di priorità della lotta all’immigrazione clandestina stanno parlando di priorità della lotta a chi ha meno di 2700 euro; quando un ministro della Repubblica dice che solo gli immigrati regolari sono suoi fratelli (lo ha detto veramente) sta dicendo che solo chi ha più di 2700 euro è suo fratello, perché "reato di clandestinità", come si è visto, non significa altro che "reato di non avere 2700 euro".
Pubblicato
da Smeriglia
| 4.2.19
http://incomaemeglio.blogspot.com/
martedì 5 febbraio 2019
Visionari
I
visionari sono esseri (non dico persone, perché molti animali, prima
di tutto i gatti, lo sono) molto pudichi. Coltivano un pudore
fondamentale nei confronti della realtà, sanno che si dà solo nei
riflessi, nei millimetri, nei livelli zero.
Questo pudore nasce spesso da grandi crolli vissuti senza discussione, così, per sopravvivere, come si nuota senza pensiero, tranne lo scampo, quando c’è corrente forte che porta via. E con solitudine. Non in solitudine, necessariamente, ma con solitudine, sempre. Significa con un grande invisibile angelo, che ha la nostra stessa faccia, alle spalle, un angelo che non protegge né tantomeno salva, solo ci bisbiglia all’orecchio: “Sssssst ssssssst”, perché è più vecchio di noi.
Questo pudore nasce spesso da grandi crolli vissuti senza discussione, così, per sopravvivere, come si nuota senza pensiero, tranne lo scampo, quando c’è corrente forte che porta via. E con solitudine. Non in solitudine, necessariamente, ma con solitudine, sempre. Significa con un grande invisibile angelo, che ha la nostra stessa faccia, alle spalle, un angelo che non protegge né tantomeno salva, solo ci bisbiglia all’orecchio: “Sssssst ssssssst”, perché è più vecchio di noi.
Una
poesia giapponese del Maestro e poeta Kobayashi Issa dice:
È di rugiada
è un mondo di rugiada
eppure eppure.
Chandra
Livia Candiani
lunedì 4 febbraio 2019
Foto
A volte c'è un'unica immagine la cui struttura compositiva ha un tale vigore e una tale ricchezza, il cui contenuto irradia a tal punto al di fuori di essa, che questa singola immagine è in sé un'intera narrazione.
Henri Cartier Bresson
sabato 2 febbraio 2019
venerdì 1 febbraio 2019
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