Sei
scimmie in attesa che il bisturi della sperimentazione intervenga per
mutilare la loro capacità di vedere, un appello perché venga
revocato il nulla osta a procedere, un
video realizzato sotto copertura
che documenta per la prima volta la sconvolgente quotidianità di
primati detenuti nel laboratorio di un'università italiana: il tema
è molto doloroso, scomodo, difficile da affrontare sul piano morale
e scientifico.
A
cercare di scardinare il muro della ricerca più convenzionale, che
sostiene ancora l'indispensabilità dei test sugli animali contro
quella nuova scienza che li ritiene superati e addirittura dannosi
per il progresso, sono oggi due distinte e solidali iniziative mosse
dall'urgenza di salvare la vista e la vita a un gruppo di macachi
detenuti negli stabulari dell'Università di Parma.
Il
volto scomodo della sperimentazione sugli animali ce lo rivela Essere
Animali
attraverso una terribile investigazione che mostra macachi
prigionieri con gli elettrodi impiantati nel cranio, in preda a
comportamenti ossessivi, nell'agghiacciante attesa di essere
immobilizzati e prelevati per andare a subire le sedute di
sperimentazione.
E
la Lav
lancia una decisa petizione
su Change.org
dal titolo #civediamoliberi
"affinché il Ministero della Salute revochi
subito al Dipartimento
di Psicologia
dell'Università
di Torino
l’autorizzazione e il milionario
finanziamento
per la ricerca condotta assieme all'Università
di Parma,
presso cui i macachi sono detenuti, dal titolo LIGHTUP
– Turning the cortically blind brain to see".
Questi test sarebbero particolarmente crudeli e inutili perché,
spiega la Lav "lo studio prevede in parallelo anche una
sperimentazione su malati che volontariamente e consapevolmente si
sottopongono alla ricerca. Per le scimmie intanto si prevede un lungo
periodo di training con immobilizzazione in più parti del corpo per
ore, quasi tutti i giorni, della durata di settimane se non mesi, con
l’asportazione chirurgica di aree della corteccia visiva al fine di
rendere i macachi clinicamente ciechi. Abbiamo fatto una richiesta di
accesso agli atti per avere maggiori dettagli su questo progetto ma
il Ministero della Salute da un anno ci nega queste informazioni".
Dice
Simone
Montuschi,
portavoce di Essere Animali: "In base alla normativa vigente, il
Ministero della Salute può autorizzare la sperimentazione sui
primati non umani solo in
casi eccezionali, eppure,
in base agli stessi dati ministeriali, negli ultimi tempi le
concessioni sono raddoppiate,
fino a raggiungere 586 uccisioni nel 2017. Chiediamo anche noi che a
maggior ragione questo test superfluo sia fermato e più in generale
ricordiamo che l’Italia è stato il primo paese a istituire, con la
Legge 12 ottobre 1993 n. 413, l’obiezione di coscienza alla
sperimentazione animale per gli studenti delle facoltà
scientifiche."
(…)
Lo
stesso Ministero ha classificato questa sperimentazione con una
classe di dolore definita grave, la più alta in assoluto. Non siamo
noi a dire che gli animali soffrono a un livello altissimo e
prolungato, per 60 mesi, 5 anni di sperimentazione. Vengono
immobilizzati in più punti del corpo per più ore al giorno, non su
una poltroncina, ma nella sede da primate."
Cos'è
la sede da primate? Chi ha nervi saldi può scoprirlo
guardando il video di Essere Animali. (...)
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