sabato 1 giugno 2019

E dunque?




Se il desiderio testardo lavora
sotto traccia, incapace d’imporsi
con la sua forza travolgente,
lasciando però accesa una modesta
brace, sufficiente a confondere
e agitare il corpo – allora
il valore è assicurato.
Rinunciare al desiderio non porterà
alla quiete, ma a una sottile,
cupa depressione. Dunque lanciarsi, sì,
ma verso dove, se il bersaglio
viene indicato dai contorti
ghirigori della mente, non dallo slancio
cieco e sicuro di un corpo che sa
cosa reclama? E dunque? Dunque
c’è solo da sperare di incontrare
un desiderio a specchio – quello di chi,
sprofondato a sua volta dentro
a un pozzo, sia altrettanto interessato
a riportare in superficie l’acqua
fresca e dissetante tirata su col secchio.

Franco Marcoaldi, da Tutto qui 









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