Siamo
cieli vasti e restare connessi alla vastità ci permette di vedere i
fenomeni che ci attraversano, di riconoscerli, sentirli e guardarli
svanire. E se c’è malinconia, nostalgia, disperazione nel vederli
spuntare o nel vederli scomparire, sono altrettanti uccelli, uccelli
disperati, malinconici, struggenti, e guardiamo anche loro, li
sentiamo, li lasciamo sostare tutto il tempo che vogliono e poi li
guardiamo volare via quando il loro tempo è venuto.
Non
è facile, si tratta di spiazzarsi, non essere più centro, ma una
grande periferia sconfinata, e veder sorgere e tramontare i fenomeni
e accorgerci dell'amorevole sfondo che rimane e che non è di nessuno.
Chandra Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva
Nessun commento:
Posta un commento