«Molte idee diventano delle deformità
che poi non si correggono piú per tutta la vita», disse lui. Le idee spesso ci
stupiscono ancora dopo anni, ma prima o poi rendono sempre ridicolo chi le ha
avute. Le idee vengono da un regno che esse in realtà non abbandonano mai.
Continuano a restare lí dentro, le idee: nel regno dei sogni. «Non esiste una
sola idea che si spenga, che possa venir spenta. L’idea è reale e tale resta».
Quella notte aveva meditato sul dolore. «Il dolore in realtà non esiste. È
un’invenzione necessaria». Il dolore non è il dolore come una mucca è una
mucca. La parola dolore attira l’attenzione di un sentimento su un altro
sentimento. Il dolore è un sovrappiú. Ma è l’idea del dolore ad essere realtà.
Di conseguenza il dolore esiste e non esiste. «Ma il dolore non esiste, – disse
lui. – Come non esiste la felicità, nessuna felicità. Creare un’architettura
basata sul dolore». Tutti i pensieri, le immagini sono involontari come i
concetti di chimica, di fisica e di geometria. Bisogna conoscere questi
concetti per sapere qualcosa. Per sapere ogni cosa. Se ci si limita alla
filosofia non si fa un solo passo avanti. «Nulla è progressivo, ma nulla è meno
progressivo della filosofia. Il progresso è una sciocchezza. Impossibile».
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