Non
siamo mai del tutto silenziosi. Anche nei sogni possiamo percepire in certi
momenti una specie di ronzio di un alveare di api, di insistenti zanzare in
altri. Un brusio di insetto che giustifica da solo il fatto che, nei tempi
aurorali della cultura greca, l'anima sia stata designata con il nome di un
insetto, «psiche», farfalla. Un insetto che è anche simbolo di libertà. Non
canta la farfalla, come si sa, nè emette un suono particolare; ma una farfalla
non è mai quieta, le vibra il corpo delicato, le vibrano soprattutto le ali. E
questa vibrazione produce un lieve suono inconfondibile, misterioso e tenace,
un filo di seta che non si rompe e che sembra essere il riflesso di uno
sconosciuto, inudibile suono del mondo intero, del cosmo che vibra sempre. Una
vibrazione iniziale, del prima e del dopo, sembra condensarsi nel palpitare
tenace del cuore.
Maria Zambrano
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