Allora
senti che la fantasia, quella inesauribile fantasia, alla fine si
stanca, si esaurisce in quella tensione permanente perché maturata,
abbandona gli ideali presognati: essi cadono in polvere, si spezzano
in frammenti; e se non esiste un’ altra vita, allora ci tocca di
costruirla con questi frammenti. Ma intanto l’anima chiede e
desidera qualcosa di diverso. Invano il sognatore rovista nei suoi
vecchi sogni, come fra la cenere, cercandovi una piccola scintilla
per soffiarci sopra e riscaldare con il fuoco rinnovato il proprio
cuore freddo, e far risorgere ciò che prima gli era così caro, che
commuoveva la sua anima, che gli faceva ribollire il sangue, da
strappargli le lacrime dagli occhi, così ingannandolo
meravigliosamente.
Fedor
Dostoevskij,
Le
notti bianche
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