I
medici lanciano l’allarme: “Non siamo solo preoccupati per il
grave danno ambientale per questi incendi di natura dolosa,
(probabilmente organizzati da chi gestisce il destino dei rifiuti
industriali) ma denunciamo un danno di salute acuto e
persistente per almeno 7 anni, certificabile come rischio certo per i
bambini sotto i tre anni di età e per le donne in gestazione
che vivono nel raggio di tre chilometri dalla nube tossica di
Caivano. Le sostanze chimiche rilasciate dalla combustione di
plastiche e altri materiali creano liberazione di diossine,
Pcbdiossinosimili e altri Pops (‘inquinanti organici
persistenti’ con caratteri di cancerogenecità, acronimo inglese di
‘persistent organic pollutants’, sostanze chimiche molto
resistenti alla decomposizione e che si accumulano nei tessuti
biologici umani). Il
rischio di danno di salute coinvolge la popolazione e la prevenzione
collettiva dell’Asl non può limitarsi a far chiudere le finestre”. Per
l’Isdecampania sono “insufficienti tali misure, come del resto
abbiamo perplessità sul monitoraggio tecnico dell’Arpa con
cui vorremmo confrontarci per la valutazione che viene attribuita
all’evento. Pertanto, abbiamo intenzione di coinvolgere la
Procura della Repubblica con un esposto in cui si denuncia
l’aggravante di danno di salute pubblica al reato di disastro
ambientale”.
https://internapoli.it/danni-incendio-caivano-medici/
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