LA FONTE DELL'ETERNO RAZZISMO
Dove
con la parola “razzismo” non si intende la teoria
pseudoscientifica secondo cui gli esseri umani sarebbero
suddivisibili in razze come i cani, ma più genericamente ciò che è
riportato in questo antico testo intitolato “Vocabolario”:
Per
esempio, chiamare i neri “oranghi” è razzismo; votare per un
partito che chiama i neri “oranghi” è razzismo; essere felici
che il proprio partito sia alleato col partito che chiama i neri
“oranghi” è razzismo, e così via.
Circola
questo luogo comune secondo cui gli esseri umani sarebbero
fondamentalmente buoni, ma, poverini, sono razzisti per colpa della
propaganda di qualche populista cattivo, come se il razzismo
arrivasse dalla nube di Oort e piombasse sulla Terra come un
meteorite, in mezzo a creature per natura buone, pacifiche e dedite
alla raccolta differenziata. “Per natura”, certo... dev’essere
per questo che le cosiddette popolazioni incontattate, se per sbaglio
provi a contattarle, ti piantano una freccia in mezzo agli occhi.
Il
razzismo non viene inventato da pochi e poi inculcato alle
moltitudini, ma nasce spontaneamente dalle moltitudini e poi viene
sfruttato da pochi. Anzi, a giudicare dall’irresistibile voglia di
pulizia etnica che da sempre accompagna la storia umana, si direbbe
che non ha nemmeno bisogno di nascere, esiste da sempre. Normalmente
non lo si nota perché è timido e silenzioso, ma prima o poi arriva
qualcuno che gli insegna le parole giuste. Come i pesci non vengono
creati da chi li pesca, così i razzisti non vengono creati dalla
propaganda, aspettano solo di abboccare. Se fosse la propaganda
razzista a generare il razzismo, come mai riesce così facilmente?
Tre anni di flauto obbligatorio alle medie non sono sufficienti per
trasmettere alla gente l’amore per il flauto, ma basterebbe qualche
comizio facoltativo per farla diventare razzista? A me pare che sia
un talento innato.
Alla
base del razzismo c'è un errore di giudizio e un errore logico.
L’errore di giudizio è l’equazione diverso = pericoloso. Chissà,
magari in passato questa equazione è stata utile per la
sopravvivenza: “se vedi uno strano, nel dubbio ammazzalo, male non
fa”. Oggi però il mondo è abbastanza cambiato rispetto al
neolitico ed è molto raro morire nell’imboscata di una tribù di
Pieve Porto Morone mentre si attraversa il Po su una zattera di aghi
di pino e saliva rappresa. Certo, il sospetto nei confronti di chi è
diverso viene sempre spontaneo, ma cose come la scuola dell’obbligo,
i collegamenti via satellite e Piero Angela dovrebbero aiutare a
farlo svanire, a meno che uno non sia stupido.
E
qui veniamo all’errore logico. Può essere riassunto così: “se
un tizio con una certa caratteristica accessoria ma ben
riconoscibile, per esempio il colore della pelle, commette un'azione
spregevole, allora tutti i suoi simili sono moralmente responsabili”.
Questo è un errore che nessuna puntata di Superquark potrà mai
sistemare, perché è proprio segno che il cervello non funziona. Tra
parentesi si noti che lo stesso errore logico non viene commesso con
le azioni pregevoli. Strano.
Se una persona che ha avuto la fortuna di ricevere un'educazione è razzista, non lo è per colpa della propaganda e nemmeno per colpa della frustrazione, del risentimento, della noia o, che so, dell'insopprimibile desiderio di emulare i polli, queste cose possono solo rafforzare il razzismo, non generarlo; la fonte pura e primigenia dell’eterno razzismo è la stupidità. Il razzismo è semplicemente il modo in cui gli stupidi si rapportano con chi è diverso da loro, così come parlare al cinema è il modo in cui gli stupidi si rapportano con i film.
Se una persona che ha avuto la fortuna di ricevere un'educazione è razzista, non lo è per colpa della propaganda e nemmeno per colpa della frustrazione, del risentimento, della noia o, che so, dell'insopprimibile desiderio di emulare i polli, queste cose possono solo rafforzare il razzismo, non generarlo; la fonte pura e primigenia dell’eterno razzismo è la stupidità. Il razzismo è semplicemente il modo in cui gli stupidi si rapportano con chi è diverso da loro, così come parlare al cinema è il modo in cui gli stupidi si rapportano con i film.
Purtroppo
gli stupidi esistono, bisogna farsene una ragione. Esistono quelli
che ci vedono poco, esistono quelli con le orecchie a sventola,
esistono quelli con il pene piccolo e esistono quelli col cervello
che non funziona. È normale. Gli stupidi esistono e sono una
minaccia per la convivenza civile, come dimostra la seguente
immagine.
So
cosa viene spontaneo pensare: “sterminiamoli tutti”. E invece no,
mi spiace, su questo blog non si stermina nessuno. E poi anche gli
stupidi possono avere un ruolo importante nella società, per esempio
permettono a tante persone brillanti ma con poco talento di
mantenersi con le loro trasmissioni di merda. Gli stupidi possono
essere una miniera d’oro, basta saperli sfruttare. Non bisogna
discriminarli né criminalizzarli, vanno solo messi in condizione di
non nuocere. Far finta che siano vittime del populismo, quando invece
sono proprio loro a crearlo, non è per niente saggio. Quindi che
fare?
Una
soluzione economica e non violenta potrebbe essere questa: mettere le
elezioni in prima serata, solo per un paio d’ore o poco più, e
farle coincidere con “C’è posta per te”. Dovrebbe
funzionare.
E per favore nessuno obietti che anche questo è razzismo. Dire che gli stupidi sono stupidi non è razzismo, è solo una constatazione. Lo dice anche il vocabolario.
E per favore nessuno obietti che anche questo è razzismo. Dire che gli stupidi sono stupidi non è razzismo, è solo una constatazione. Lo dice anche il vocabolario.
Pubblicato
da Smeriglia
| 9.7.18
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