venerdì 18 gennaio 2019

Sonno



Durante lo stato di veglia il cervello è predisposto al meglio per raccogliere gli stimoli esterni; durante il sonno consolida le informazioni. Non ci limitiamo ad archiviare meccanicamente i pensieri: durante il sonno il cervello decide accuratamente quali ricordi conservare e quali eliminare. La scelta non è necessariamente saggia. 
Il sonno rafforza così tanto i ricordi – non solo nello stadio 2, che occupa quasi la metà del tempo in cui si dorme, ma durante tutto il viaggio notturno – che sarebbe meglio, per esempio, che i soldati tornati esausti e sconvolti da una missione non andassero direttamente a dormire. Secondo Gina Poe, esperta di neuroscienze, per prevenire il disturbo da stress post-traumatico dovrebbero rimanere svegli per altre sei-otto ore. 
Gli studi condotti da Poe e altri scienziati indicano che dormendo subito dopo un evento importante, prima che il dramma sia risolto a livello mentale, è più probabile che l'esperienza si trasformi in ricordi a lungo termine.

Michael Finkel, National Geographic, agosto 2018








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