martedì 23 novembre 2021

Albero di natale

 

Questo albero è/era alto 30 metri, più o meno come un palazzo di 10 piani, e aveva 113 anni. Come avrete letto tutti è stato portato dal Trentino a Roma in piazza San Pietro per deliziare i turisti, gli acquisti natalizi e i preti. Lo riempiranno di palline colorate di plastica e dopo natale, quando ormai sarà uno scheletro di aghi marroni, verrà buttato nel cesso. Questo succede ogni anno in ogni città, quindi è inutile dare addosso ai preti, il 90 per cento dei sindaci italiani ha nella piazza della propria città un albero tagliato.

Si riempiono tutti la bocca di "Transizione ecologica" (il termine ecologia, i politici, lo hanno imparato 3 mesi fa al telegiornale, prima pensavano fosse una bestemmia) di sostenibilità, ecocompatibilità, natura, crisi climatica, eventi estremi, pianeta alla deriva, eppure stanno tutto il giorno a moltiplicare il disastro.

Questo albero è nato nei primi del novecento, prima della grande guerra, ha attraversato il gelo terrificante dell'inverno del 1916, la spagnola del 1918, la grande carestia del 1925, le alluvioni del 1954, la tormenta del 1966, i terremoti, gli incendi. È stato la casa di migliaia di animali, ha dato ombra al sole senza timore, ha resistito alle burrasche di cento chilometri l'ora, alle tormente di neve a 30 gradi sottozero, ed è sopravvissuto.

Ora è un pupazzo per gli idioti.

12 ore hanno impiegato per tagliarlo… 12 ore ha resistito caparbio alle motoseghe. E poi è crollato come un gigante ferito a morte, dopo che aveva colorato per più di un secolo la grande montagna.

La vostra sostenibilità è il coltello che ci ammazza tutti e tutte.

Olmo Losca




 


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