domenica 21 novembre 2021

La Cosa Brutta

 

Non so se la Cosa Brutta sia davvero depressione. Prima avevo sempre pensato che la depressione fosse come una tristezza davvero profonda, tipo quella che ti prende quando muore il tuo bravo cagnolino, o quando in Bambi uccidono la madre di Bambi. [...]
La Cosa Brutta – e mi sa che la depressione è questo e nient'altro – è molto diversa, e indescrivibilmente peggio. Mi sa che dovrei dire più o meno indescrivibilmente, perché nell'ultimo paio d'anni ho sentito le persone più disparate cercare di descrivere la «vera» depressione.

Uno della televisione con lo scilinguagnolo ha detto che secondo certi è come sott'acqua, sotto una massa d'acqua che non ha superficie, almeno per te, che qualunque direzione prendi trovi soltanto altra acqua, niente aria fresca né libertà di movimento, solo restrizioni e soffocamento, e niente luce. (Non so quanto sia azzeccato dire che è come essere sott'acqua, ma provate a immaginare il momento in cui vi rendete conto, in cui improvvisamente capite che per voi non c'è superficie, che potete nuotare finché vi pare tanto lì dentro ci affogate; immaginate come vi sentireste in quel preciso istante, poi immaginate quella sensazione in tutta la sua piacevolissima intensità soffocante protrarsi per ore, giorni, mesi... forse questo è più azzeccato).
Una poetessa davvero meravigliosa di nome Sylvia Plath, che purtroppo non è più in vita, diceva che è come stare sotto una campana di vetro a cui hanno risucchiato tutta l'aria, e tu non puoi respirare nemmeno un briciolo d'aria fresca (e immaginate il momento in cui i vostri movimenti sono invisibilmente impediti dal vetro e voi capite di essere sotto vetro...)
Certi dicono che è come avere sempre davanti e sotto un enorme buco nero senza fondo, un buco nero, nerissimo, con dentro qualche spunzone, magari, e tu fai parte di quel buco, e cadi anche quando rimani dove sei (... magari quando capisci che il buco sei tu, e nient'altro...)
Io non ho uno scilinguagnolo incredibile, ma voglio raccontarvi com'è per me la Cosa Brutta.

Per me è come una nausea completa, totale, assoluta.

Cercherò di spiegarmi meglio. Immaginate di avere una nausea davvero tremenda che parte dallo stomaco. Quasi tutti hanno avuto almeno una volta una nausea tremenda, quindi tutti sanno come ci si sente, è tutt'altro che divertente. Ok. Ok. Ma quella è una sensazione circoscritta, si accentra grossomodo intorno allo stomaco. Immaginate che tutto il corpo abbia la nausea: i piedi, i muscoli delle gambe, le clavicole, i capelli la testa ogni cosa, tutto nauseato come uno stomaco in subbuglio. Poi, se ci riuscite, vi pregherei di immaginare la stessa sensazione ancora più diffusa e totale. Immaginate che ogni cellula del vostro corpo, ogni singola cellula del vostro corpo stia male come quello stomaco nauseato. E non solo le cellule, ma anche gli e.coli e i lactobacilli e i mitocondri, i corpi basali, tutti con la nausea a ribollire infiammati nel collo, nel cervello ovunque dappertutto in ogni cosa. E tutti con una nausea da morire. Ora immaginate che ogni singolo atomo di ogni cellula del corpo abbia quella stessa nausea, una nausea insopportabile. E ogni protone e neutrone di ogni atomo malaticcio e nauseato senza speranza di vomitare per liberarsi da quella orribile sensazione. Ogni elettrone ha la nausea, perde l'equilibrio e sbarella. Quark e neutrini schizzano nauseati dappertutto, impazziti. Immaginate questo. Immaginate una nausea capillarmente diffusa in ogni vostro minimo frammento, anche nei frammenti dei frammenti. Di modo che la vostra essenza... la vostra quintessenza è caratterizzata unicamente dalla nausea, voi e la nausea siete una cosa sola. Ecco pressappoco cos'è la Cosa Brutta. Tutto in voi è nauseato e paradossale. E siccome l'unica conoscenza che si ha del mondo intero passa attraverso le varie parti del corpo, tipo gli organi sensoriali, la mente eccetera, e siccome queste parti hanno una nausea da morire, il mondo intero che voi percepite conoscete e abitate vi arriva filtrato da questa orribile nausea e diventa orribile. E tutto diventa brutto per voi. Tutto il bello esce come l'aria da un pallone rotto. Di questo mondo conoscete solo mefitiche puzze di marcio, visioni tristissime e paradossali dai lividi colori pastello, suoni aspri e di una tristezza mortale, situazioni insopportabili disposte in un continuum senza fine. Idee incredibilmente stupide, disastrose. E succede proprio come quando ti viene la nausea e hai una paura folle che non ti passerà mai mai più.

Perché la Cosa Brutta attacca non solo te facendoti sentire male e mettendoti fuori uso, ma attacca in special modo, fa sentire male e mette fuori uso proprio le cose che ti servono a combattere la Cosa Brutta, a sentirti magari meglio, a restare vivo. Non è facile capirlo, ma è davvero così. [...]

È così che funziona la Cosa Brutta: è particolarmente brava ad aggredire i vostri meccanismi difensivi. Il modo per combattere o sfuggire la Cosa Brutta sta chiaramente nel pensare in modo diverso, nel ragionare e discutere con voi stessi, giusto per cambiare il vostro modo di percepire, sentire, elaborare le cose. Ma vi serve la mente per farlo, vi servono le cellule cerebrali e i loro bravi atomi, le facoltà mentali e compagnia bella, vi serve il vostro io, ed è proprio quello che la Cosa Brutta ha fatto ammalare troppo perché funzioni a dovere. Ha fatto ammalare proprio quello. Vi ha fatto ammalare in modo da non permettervi di guarire. E voi cominciate a pensare a questa situazione veramente atroce e vi dite: –Mannaggia, come cavolo è riuscita la Cosa Brutta a fare questo?– Ci pensate su, ci pensate davvero bene perché è nel vostro interesse, e poi tutto a un tratto avete come un'intuizione... la Cosa Brutta riesce a farvi questo perché voi siete la Cosa Brutta! La Cosa Brutta siete voi. Nient'altro: nessuna infezione batteriologica né colpi di spranga o di martello in testa quando eravate piccoli, né scuse d'altro genere; voi siete la malattia. La malattia vi «definisce», specie dopo che è passato qualche tempo. Ed è allora, mi sa, che se avete lo scilinguagnolo vi rendete conto che l'acqua non ha superficie, oppure sbattete il muso contro il vetro della campana rendendovi conto di essere in trappola, oppure guardate il buco nero e vedete che ha la vostra faccia. 

È in quel preciso istante che la Cosa Brutta vi divora, o meglio, che voi divorate voi stessi. Che vi uccidete. Facciamo tante storie quando chi ha una «grave depressione» si suicida; diciamo: –Per la miseria, dobbiamo fare qualcosa per impedire che si suicidino!– Errore. Perché, vedete, tutte quelle persone a quel punto si sono già uccise, nel senso che conta per davvero. Quando scolano interi armadietti di medicine, schiacciano un pisolino in garage o che so io, si sono già uccisi da un pezzo. Quando «si suicidano» si dimostrano semplicemente coerenti. Danno semplicemente forma esteriore a un fatto la cui sostanza in loro esiste gia' da molto tempo.

Ma ho detto più di quanto volevo sulla cosa brutta. Ancora adesso, se ci penso un pò su diventando introspettivo, la sento tendere la mano verso di me, tentare di incasinarmi gli elettroni. Ma io non sono più sulla terra. 

 

David Foster Wallace, Il pianeta Trillafon e la Cosa Brutta







 

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