Elegante, silenzioso, riflessivo, atletico e, per contro, clownesco, giocherellone, miagolante, fifone: il gatto sembra condensare un gran numero di tratti molto spesso in antitesi tra loro. Alla fine, inevitabilmente, vien da chiedersi “dove sei?”, “come posso raggiungerti?”. Ma la magia sta proprio in questa distanza, nell’irraggiungibilità dell’universo felino, che entra prepotentemente nell’intimità —il gatto sa essere affettuoso con una profondità che non ha pari— e tuttavia mantiene una lontananza siderale.
Roberto Marchesini
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