giovedì 11 febbraio 2016

JRW / 2



A Haut-les-Aigues, in un angolo del Giura vicino alla frontiera svizzera, il dottor Alfred Attendu dirigeva il suo panoramico Sanatorio di Rieducazione ossia ospizio di cretini.
[…] Isolato, dimenticato, autosufficiente, abbondantemente rifornito di rieducandi, misteriosamente risparmiato da qualsiasi invadenza teutonica, grazie anche allo stato disastrato dell’unica strada di accesso ridotta in brandelli da un disguido bombardamentale (i tedeschi avevano creduto che la strada conducesse in Svizzera, per via di una freccia con la scritta «Rifugio di Deficienti»); insomma, re del suo piccolo regno di scemi, Attendu si permise per tutti quegli anni di ignorare ciò che i giornali pomposamente chiamavano il crollo di un mondo, ma che in realtà, visto dall’alto della Storia, o in ogni caso dall’alto del Giura, non fu che un doppio cambio di polizie con qualche incidente di assestamento.
Già dal titolo del libro di Attendu trapela la sua tesi, e cioé che in ogni sua funzione e attività non necessaria alla vita vegetativa, il cervello è una fonte di fastidi. Per secoli, l’opinione corrente ha ritenuto che l’idiozia sia nell’uomo un sintomo di degenerazione; Attendu ribalta il secolare pregiudizio e afferma che l’idiota altro non è che il prototipo umano primitivo, di cui siamo soltanto la versione corrotta, e perciò soggetta a disturbi, a passioni e a smanie contro natura, che al vero cretino, al puro, sono felicemente risparmiati. 
 
J.R.Wilcock, La sinagoga degli iconoclasti, 1972




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