"Sa
qual è uno dei talenti più spiccati della storia dei napoletani,
Presidente?
"L'alleggerimento
ironico dei guai?" "No. E' la lamentazione. Nell'arco
di centinaia di anni Napoli ha elaborato una raffinatissima strategia
della lamentazione. Per ellenizzare potrei dire che laggiù abita un
popolo logolamentazionale. Secondo i napoletani, la colpa di
tutte le catastrofi e di tutto il male una volta è di San Gennaro,
una volta del Vesuvio, una volta degli Angioini, una volta dei
tedeschi, una volta del terremoto e una volta degli americani, una
volta della Prima guerra mondiale e una volta della Seconda, una volta della Cassa per il Mezzogiorno, un'altra della classe politica, una
volta del Nord e la volta appresso del colera. Ecco, la colpa è
sempre di una terza persona o di un'altra cosa. I napoletani si credono
innocenti. Innalzano il loro canto lamentevole contro il destino, si
fanno la ninna nanna da soli e si addormentano."
Ruggero
Cappuccio, Fuoco su Napoli
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