lunedì 17 luglio 2017

Seveso


 
Il disastro di Seveso, quando con 103 miliardi di lire il gruppo La Roche comprò la salute di intere generazioni


Era il 10 luglio 1976.
Alle 12 e 27 nello stabilimento della ICMESA, fabbrica chimica del gruppo Hoffmann-La Roche, situato nel comune di Meda, al confine con quello di Seveso, il sistema di controllo di un reattore va in avaria e la temperatura sale oltre i limiti sopportabili. Per scongiurare l'esplosione sono aperte le valvole di sicurezza. L'alta temperatura però ha innescato alcune reazioni anomale che causano la formazione di una massiccia quantità di diossina. La nube mossa dal vento investe i comuni di Meda, Cesano Maderno, Desio e in particolare Seveso.
Gli effetti della contaminazione sono da subito devastanti, ma per una settimana tutto tace. Né la stampa né le autorità proferiscono verbo sull'accaduto. Solo il 17 luglio il Giorno parla di "bimbi gonfi per una nube di gas". Con estremo ritardo le istituzioni intervengono per delimitare tre zone in base al tasso di contaminazione. Tra vegetali completamente secchi e animali abbattuti, moltissime famiglie sono trasferite. Intanto sui volti dei bambini comprare la cloracne, una dermatosi aggressiva con lesioni e cisti sebacee. Si inizia a parlare di mutanti di Seveso, anche in riferimento alla possibile nascita di bambini deformi. 

La multinazionale proprietaria dell'ICMESA, la Givaudan, appartenente al gruppo La Roche, si accorderà con lo stato italiano e con la regione Lombardia in sede civile e penale, attraverso un pagamento di 103 miliardi e 634 milioni.
Aleggiano ancora molti dubbi sull'utilizzo finale dei prodotti sintetizzati all'ICMESA, praticamente identici all'Agente Arancio utilizzato dagli USA in Vietnam. 

 
A Seveso la diossina continua ad uccidere. Ogni anno si registrano 653 nuovi casi di tumore al colon retto tra gli abitanti delle zone contaminate. I casi di cancro alla mammella sono stati 750 nel 2015, di cui 125 nella sola città di Seveso. C’è stato un incremento del 23% delle morti precoci tra gli abitanti più colpiti da diossina per patologie cardiovascolari e respiratorie. Gli uomini nati tra il 1977 e il 1988 da madri contaminate dalla diossina, hanno un numero di spermatozoi inferiore del 50% e con maggiori problemi di infertilità rispetto al campione di riferimento. 
 




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