sabato 12 agosto 2017

Overshoot day





Il 2 agosto è stato l’Overshoot day, cioè il giorno in cui la quantità richiesta di risorse naturali dell’umanità ha superato quelle che la Terra è in grado di generare nello stesso anno.
Ogni anno, questa data cade sempre prima nel calendario: nel 1997 cadeva alla fine di settembre, nel 2016 era stata l’8 agosto. Questo significa che le risorse si esauriscono a ritmi sempre più elevati, le attività di pesca e raccolta vengono praticate in modo eccessivo, consumando sempre più risorse ecologiche di quelle che la natura è in grado di rigenerare, ed emettiamo nell’atmosfera più anidride carbonica di quanto le foreste possano assorbire.
L’Overshoot day è una campagna internazionale ideata dal think tank britannico New Economics Foundation per marcare chiaramente il passaggio annuale tra consumo sostenibile e consumo a spese del pianeta. Oggi, questa iniziativa è portata avanti dal Global Footprint Network, una rete di esperti che ha elaborato un indice unico e facilmente comprensibile per il calcolo dell’impronta ecologica. Infatti, la data dell’Overshoot day viene calcolata in base a un apposito indice, il Food Sustainability Index, prodotto dal Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), in collaborazione con l’Intelligence Unit dell’Economist.
Come illustra un’infografica del BCFN, il cibo influisce sull’impronta ecologica umana per il 26%. L’indice di sostenibilità alimentare comprende 58 indicatori riferiti a tre aspetti chiave: agricoltura sostenibile, sfide nutrizionali, perdita e spreco di cibo. Applicando l’indice a 25 paesi, nel 2016 la Francia è risultata la più virtuosa, seguita da Giappone e Canada, con l’Italia in sesta posizione.




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