Il
mondo – qualunque cosa ne possiamo pensare,
quando ci sentiamo terrorizzati dalla sua vastità
e dalla nostra impotenza, o esasperati dalla sua
indifferenza per la sofferenza degli individui,
dei popoli, degli animali e persino forse anche delle
piante (perché siamo così sicuri che le piante non provino
dolore?); qualunque cosa possiamo pensare delle
sue distese penetrate dai raggi di stelle circondate
da pianeti che abbiamo appena cominciato a scoprire,
pianeti già morti? ancora morti? non lo sappiamo proprio;
qualunque cosa possiamo pensare di questo
teatro infinito per il quale abbiamo prenotato i
biglietti, ma biglietti la cui validità è ridicolmente
breve, delimitata da due date arbitrarie;
qualunque cosa possiamo pensare di questo
mondo– il mondo è stupefacente.
Wislawa
Szymborska , Il poeta e il mondo
[dal
testo del discorso pronunciato il 7/12/1996,
quando le è stato conferito il Premio Nobel per la
letteratura]
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