lunedì 4 aprile 2022

Guerra


Quando una bomba cade lontana dalle case, gli uomini tirano un sospiro di sollievo. Ed è comprensibile, dentro le case ci abitiamo noi. Ma lontano dalle case non c’è il nulla. Ci sono i campi coltivati, i boschi, gli alberi, gli animali, i fiumi, i canali di irrigazione. Lontano dalle case c’è la terra, c’è il nostro cibo e le acque che beviamo. C’è il lavoro agricolo che impiega anni per fare crescere quello che i cingoli schiacciano.
La vita è fatta di tempo: un albero per crescere ci mette anni, la guerra invece il tempo lo distrugge. Ogni albero e ogni animale ucciso dalla guerra significa anni di vita bruciati. Dieci, venti, cento giri della terra attorno al sole azzerati in un istante. Un animale che muore in guerra non ha neanche la magra consolazione di sentirsi martire di una giusta causa: non ne sa niente e niente vuole sapere un gatto o una pecora delle nostre beghe. Sotte le bombe un animale muore e basta. Nessuna ragione giusta, nessuna ragione sbagliata. Semplicemente: nessuna ragione.
Non sono animalista anche se mi piacciono molto gli animali, così come non mi sento alberista se difendo un albero o umanista se difendo la vita umana. Penso che bisognerebbe riuscire a diventare terristi. Perché dentro la terrà c’è tutto: piante, bestie e uomini. La terra è una casa comune e dunque anche un bombardamento di un bosco o di un campo coltivato o di un atollo sperduto nel Pacifico è il bombardamento di una casa.
Le frasi “fare terra bruciata” e “avvelenare i pozzi” sono prese direttamente dalle pratiche di guerra: fare terra bruciata per procurare la fame, avvelenare i pozzi per procurare la sete. Non sono riuscito ad ammazzare te, dunque, ammazzo la terra che ti nutre. Ammazzo tua madre, e pazienza se è anche la mia. La guerra è un matricidio. Lo è almeno in due modi. Il primo in forma diretta, con i missili che bruciano tutto e sostanze chimiche che avvelenano l’aria e l’acqua, i defoglianti, i crateri, le schifose mine che gli eserciti seminano ovunque. Il secondo modo di uccidere la terra, meno immediato ma altrettanto devastante, è il consumo smisurato di energia. La guerra è l’attività umana più energivora. Mangia energia in quantità esorbitanti. (...)
Per mantenere la loro chiostra di missili, molti governi affamano il loro popolo. L’Europa in proporzione alla sua potenza economica non spende molto in armamenti perché ha scelto di starsene comoda sotto l’ombrello degli Stati Uniti. Detto volgarmente, noi europei usiamo per la difesa soprattutto i soldi degli americani. E siccome niente è gratis, siamo meno liberi nel determinare il nostro destino politico.
Ma di tutti questi numeri importa poco o nulla al campo di grano bruciato o al cane disperso tra le macerie. A loro vantaggio va detto che quando dovessimo sparire per sempre, noi scimmie cingolate, le piante e le bestie sapranno come cavarsela. Quando l’ultima mina sarà esplosa, la volpe, già il giorno dopo, andrà ad abbeverarsi nel cratere

Michele Serra

 


 

 

 

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