Reportage realizzato da Pablo
Ernesto Piovano, un fotografo argentino che nel 2014 ha
deciso di documentare la condizione della popolazione del suo paese
che lavora o vive nei pressi dei campi coltivati a soia ogm dove si
usano dosi massicce di diserbanti.
Il
reportage si chiama El
costo humano de los agrotóxicos,
il costo umano dei pesticidi, ed è stato esposto all’edizione 2015
del Festival
della fotografia etica di Lodi.
Le foto di Piovano sono una denuncia senza appello alla Monsanto, la
multinazionale che si è inventata l’accoppiata ogm-Roundup, ovvero
la coltivazione di soia geneticamente modificata abbinata
all’utilizzo del diserbante Roundup
(al quale la soia è resistente) che contiene glifosato.
Il
dramma argentino ha avuto inizio nel 1996 quando il governo ha deciso
di approvare la coltivazione e la commercializzazione di soia
transgenica e l’uso del glifosato senza condurre alcuna indagine
interna, ma basando la sua decisione solo sulle ricerche pubblicate
dalla Monsanto. Da allora, la terra
coltivata a ogm è arrivata a coprire il 60 per cento del totale e
solo nel 2012 sono stati spruzzati 370 milioni di litri di pesticidi
su 21 milioni di ettari di terreno. In quelle stesse terre, i casi di
cancro nei bambini sono triplicati in dieci anni, mentre i casi di
malformazioni riscontrate nei neonati sono aumentate del 400 per
cento. A dir poco incalcolabili i casi di malattie della pelle e i
problemi respiratori riscontrati senza motivo apparente nei giovani
come negli adulti.
Un’indagine
recente, sempre secondo quanto riportato da Burn,
ha calcolato che 13,4 milioni di argentini (un terzo della
popolazione totale) ha subìto gli effetti negativi del glifosato. A
fronte di tutto ciò, l’Argentina non ha preso alcuna decisione per
bloccare questo dramma, né ha commissionato nuovi studi per capire
cosa stia accadendo alla popolazione. Anzi, oggi in Argentina si
trovano 22 dei 90 milioni di ettari coltivati a soia ogm nel mondo,
secondo quanto riportato dal settimanale tedesco Die
Zeit.
Il
reportage, però, non è passato inosservato vincendo diversi premi.
Ma l’omertà e la forza di una multinazionale del calibro della
Monsanto sono nemici duri da sconfiggere, molto più
potenti dell’evidenza e del dolore.
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