"Criminale
è licenziare solo per fare un poco più di profitto e ancora più
criminale è adattare la legge a favore del più forte, togliere
diritti e tutele a chi lavora e dare potere di vita e di morte a chi
ha già il potere dell’impresa e del mercato. E criminale è
esaltare flessibilità e sfruttamento del lavoro nel nome della
maggiore competitività. E una società criminale è quella ove si
regalano miliardi pubblici per salvare le banche, e milioni per
salvare un programma tv. Mentre chi perde il lavoro fa fatica a
ricevere meno di mille euro al mese.
Il licenziamento è un crimine al quale la società si è assuefatta, e per questo la vita civile precipita moralmente sempre più in basso.
Il fratello di Candida ha denunciato un mondo del lavoro senza regole e solidarietà, vero, ma a questo si è giunti perché l’ingiustizia sociale più feroce è diventata la normalità della vita quotidiana. E perché la criminalità sociale nel nome del profitto e del mercato viene legalizzata e persino esaltata dal potere e da chi il potere serve."
Il licenziamento è un crimine al quale la società si è assuefatta, e per questo la vita civile precipita moralmente sempre più in basso.
Il fratello di Candida ha denunciato un mondo del lavoro senza regole e solidarietà, vero, ma a questo si è giunti perché l’ingiustizia sociale più feroce è diventata la normalità della vita quotidiana. E perché la criminalità sociale nel nome del profitto e del mercato viene legalizzata e persino esaltata dal potere e da chi il potere serve."
Giorgio
Cremaschi, http://contropiano.org/
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