Il
glifosato è l’ingrediente attivo presente nell’erbicida Roundup
prodotto dalla multinazionale Monsanto. Dal 2001 comunque, anno di
scadenza del brevetto, è di libera produzione e di fatto, oggi, è
l’erbicida più diffuso al mondo.
Oltre
che in agricoltura, il glifosato e i formulati commerciali che lo
contengono sono ampiamente diffusi in ambienti urbani e domestici. È
utilizzato da Comuni e Province per la pulizia dei margini stradali,
delle massicciate ferroviarie e del verde pubblico ed è presente
anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica.
L’uso
intensivo in agricoltura è strettamente connesso alla sementi
geneticamente modificate (OGM) di soia, mais e colza,
il cui DNA è stato alterato per renderli resistenti all’erbicida,
che quindi può essere applicato in dosi sempre più massicce,
inevitabilmente accumulandosi nel prodotto finale. Soia, mais e colza
OGM sono ampiamente impiegati come mangimi per animali: è anche così
che le sostanze come il glifosato entrano nella catena alimentare.
Tutti
possono entrare in contatto con questa sostanza chimica, sia per
esposizione diretta durante le applicazioni in agricoltura e nel
giardino, che attraverso l’acqua,
le bevande e gli alimenti di origine vegetale
(pane, pasta, cereali, legumi, nei quali viene spesso usato come
disseccante prima del raccolto), la carne e i suoi trasformati, in
particolare laddove gli animali vengano nutriti con derivati da
piante OGM.
Il
glifosato ha una potente azione erbicida, del tutto non selettiva,
per cui è tossico per ogni specie vegetale, riuscendo a
devitalizzare praticamente ogni tipo di pianta. Il meccanismo di
azione è l’inibizione (ovvero la disattivazione) di un enzima
chiave della fotosintesi clorofilliana, il processo vitale di
tutte le piante (come la respirazione per gli animali incluso
l’uomo).
Il
glifosato è tossico, ormai è una certezza scientifica, e non
solo perché possibile (anzi, probabile) cancerogeno. La sua
capillare diffusione ha ormai infestato interi ecosistemi,
causando disequilibri ormai di difficile riparazione.
D’altronde
è una molecola chimicamente molto potente ed è impensabile credere
che non abbia degli effetti collaterali (termine che in realtà in
questo caso appare come un eufemismo). Uccide tutto il regno
vegetale, permane nei prodotti agricoli, e viene assorbito da chi
li ingerisce.
tratto
da: https://www.greenme.it/
Un
trattore sparge diserbanti su un campo agricolo in provincia di
Verona
© Massimo Colombo
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