Aveva,
sotto sotto, poca voglia di arrivare; avrebbe preferito assai più
cenare da sola in terrazza. Cenare là nelle sere di giugno, quando
ancora era giorno, e dopo cena lasciarsi avvolgere a poco a poco
dalla dolcezza notturna, era un piacere che le pareva non potesse
stancarla mai. Le dava un senso delizioso di pace; ma non una pace
vuota vagamente letargica, una pace, piuttosto, attiva e eccitante,
in cui il suo cervello era ben desto e i sensi vivi e pronti. Forse
era quell'aria toscana, leggera, con qualcosa che agiva su di te in
modo che anche la sensazione fisica aveva un che di spirituale. Ti
dava la stessa emozione della musica di Mozart, così melodiosa e
gaia, col suo sostrato di malinconia, così appagante che ti sentivi
come sciolto dal peso della carne. Per qualche istante felice eri
mondato da ogni volgarità, e la confusione della vita si dissolveva
in una grazia perfetta.
Somerset
Maugham, In villa
Nessun commento:
Posta un commento