lunedì 29 gennaio 2018

Progresso




Naturalmente la ragione è odiosa, ma perché? Perché dimostra (a quelli che ne hanno il coraggio) che noi, i vivi, siamo fuori dalla vita – completamente fuori. I misteri di un universo fatto di gocce di fuoco e zolle di fango non ci riguardano affatto. Non vale la pena di preoccuparsi del destino di un’umanità condannata, alla fine, a perire per il freddo. Se te lo prendi a cuore, diventa una tragedia insopportabile.
Se credi nel progresso non conoscerai che lacrime, perché la perfezione, una volta raggiunta, deve finire nel freddo, nella tenebra e nel silenzio. Da un punto di vista spassionato l’ardore di riforme e progresso, virtù, conoscenza, e perfino bellezza, è solo un vano aggrapparsi alle apparenze, come preoccuparsi del taglio dei propri vestiti in una comunità di ciechi.
La vita non ci conosce e noi non conosciamo la vita – non conosciamo nemmeno i nostri stessi pensieri. Metà delle parole che usiamo non ha alcun significato, e dell’altra metà ognuno comprende ogni parola secondo il suggerimento della propria follia e presunzione. La fede è un mito e le credenze fluttuano come nebbie sulla costa: i pensieri svaniscono; le parole, una volta pronunciate, muoiono; e la memoria di ieri è altrettanto vaga della speranza di domani – solo la sfilza delle mie banalità sembra non aver fine.

J. Conrad, lettera, in Opere Complete










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