L’amore
è diverso
da
quello che credevo,
più
vicino a un’ape operaia
a
un tessitore
che
a un acrobata ubriaco,
più
simile a un mestiere
che
a un sentire.
Io
amavo
un
po’ con la memoria astrale
e
un po’ con giustizia poetica,
ma
l’amore
è
più vicino a una scienza
che
a una poesia,
ha
delle sue regole di risonanza
e
altre di respingenza,
ha
angoli di incidenza
per
profili alari e luce,
ma
non ha regole per il buio
e
l’assenza di ali.
L’amore
è molto simile
all’insonnia,
non
devi soffrirla
solo
ospitarla,
lasciare
che ti squassi
faccia
di te un sistema nervoso
senza
isolamento,
una
corda tesa
di
strumento musicale ignoto.
Essere
temi musicali
non
è una vocazione
ma
una disciplina di spoliazione,
è
farsi ossi
limati
dalle
onde
goccia
che si disfa
nel
galoppante mare.
Chandra
Livia Candiani, da Fatti Vivo
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