Mia
madre accese la luce che illuminava la teca. I due uccelli avevano
gli occhi opachi e le piume mangiate dalle tarme. Erano seduti su un
ramo finto, contro un fondale di alberi. “Una volta la colomba
migratrice era una delle specie più numerose al mondo. Quando uno
stormo passava vicino al sole, il cielo si oscurava come per
un’eclissi”. Mia madre rimase in silenzio e ci guardò. Mi chiesi
se avrebbe raccontato della grande caccia, quando ne furono uccise
ventimila in un giorno. Ero molto piccola quando me l’aveva
raccontato per la prima volta, e dopo mi ero infilata sotto la
veranda sul retro ed ero rimasta lì nascosta fino a sera.
Jenny
Offill, Le cose che restano
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