sabato 2 settembre 2017

Cose che restano




Mia madre accese la luce che illuminava la teca. I due uccelli avevano gli occhi opachi e le piume mangiate dalle tarme. Erano seduti su un ramo finto, contro un fondale di alberi. “Una volta la colomba migratrice era una delle specie più numerose al mondo. Quando uno stormo passava vicino al sole, il cielo si oscurava come per un’eclissi”. Mia madre rimase in silenzio e ci guardò. Mi chiesi se avrebbe raccontato della grande caccia, quando ne furono uccise ventimila in un giorno. Ero molto piccola quando me l’aveva raccontato per la prima volta, e dopo mi ero infilata sotto la veranda sul retro ed ero rimasta lì nascosta fino a sera. 
 
Jenny Offill, Le cose che restano





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