giovedì 14 settembre 2017

Simboli




A prima vista potrebbe sembrare una statua greca o il ritratto di una divinità antica. La realtà è ben più dolorosa. Il volto trasfigurato, gli occhi pieni di dolore, la bocca socchiusa appartengono a Obeid al-Kaaka Jay, un avvocato di Raqqa. "Si è rifiutato di scappare e adesso è diventato il simbolo della sofferenza di un intero popolo".
La foto è stata scattata la scorsa settimana nell'ospedale della città siriana dove l’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni dopo un bombardamento aereo della coalizione anti-Isis. In poco tempo, l’immagine di Obeid è diventata virale sui social network arabi; suo malgrado, questo avvocato siriano si è convertito in un’icona, simbolo del dolore del popolo siriano. 
Obeid non è sopravvissuto: tre giorni dopo questa foto è deceduto a causa delle ferite riportate.

Come ha denunciato l’organizzazione Physicians for Human Rights (Phr, Medici per i diritti umani), la battaglia per liberare Raqqa ha distrutto l’intero sistema sanitario della città. L’unica struttura ospedaliera rimasta operativa è l’Ospedale nazionale, tutte le altre case di cura sono state devastate dai combattimenti.
In questo momento, le storie che emergono da Raqqa sono un vero incubo”, ha affermato Racha Mouawieh, responsabile della missione di Phr in Siria. “La città è stata sotto bombardamento quasi continuo da giugno, sono stati demoliti ospedali e cliniche. È una trappola mortale per i civili che sono stati costretti a sopportare per anni il terrore dell’Isis e adesso devono soffrire anche le conseguenze mortali della battaglia contro il Califfato”
Le situazione a Raqqa è veramente inimmaginabile”, ha dichiarato il dottor Homer Venters, direttore dei programmi di Phr. “Abbiamo avuto notizie che all'Ospedale Nazionale le ferite vengono curate solo con acqua e sale. Le lesioni traumatiche vengono trattate unicamente per bloccare l'emorragia. E anche se i civili riescono sfuggire ai cecchini e alle mine terrestri che circondano Raqqa – ha rimarcato Venters – devono viaggiare più di 90 miglia per ottenere ulteriori trattamenti. È l'inferno sulla terra”.






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