A
prima vista potrebbe sembrare una statua greca o il ritratto di una
divinità antica. La realtà è ben più dolorosa. Il volto
trasfigurato, gli occhi pieni di dolore, la bocca socchiusa
appartengono a Obeid al-Kaaka Jay, un avvocato di Raqqa. "Si
è rifiutato di scappare e adesso è diventato il simbolo della
sofferenza di un intero popolo".
La
foto è stata scattata la scorsa settimana nell'ospedale della città
siriana dove l’uomo è stato ricoverato in gravi condizioni dopo un
bombardamento aereo della coalizione anti-Isis. In poco tempo,
l’immagine di Obeid è diventata virale sui social network arabi; suo
malgrado, questo avvocato siriano si è convertito in un’icona,
simbolo del dolore del popolo siriano.
Obeid non è sopravvissuto:
tre giorni dopo questa foto è deceduto a causa delle ferite
riportate.
Come
ha denunciato l’organizzazione Physicians for Human Rights (Phr,
Medici per i diritti umani), la battaglia per liberare Raqqa ha
distrutto l’intero sistema sanitario della città. L’unica
struttura ospedaliera rimasta operativa è l’Ospedale nazionale,
tutte le altre case di cura sono state devastate dai combattimenti.
“In
questo momento, le storie che emergono da Raqqa sono un vero incubo”,
ha affermato Racha Mouawieh, responsabile della missione di Phr in
Siria. “La città è stata sotto bombardamento quasi continuo da
giugno, sono stati demoliti ospedali e cliniche. È una trappola
mortale per i civili che sono stati costretti a sopportare per anni
il terrore dell’Isis e adesso devono soffrire anche le conseguenze
mortali della battaglia contro il Califfato”
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