Fra
gli alberi iniziò a soffiare il vento, in alto le cime si muovevano.
Comparvero
le rondini e si misero a cacciare crisope e insetti-foglia nel
crepuscolo.
L’aria
si faceva sempre più dolce.
Il
vecchio cane emerse dalla sua cuccia nel garage e si mise a
gironzolare per il cortile recintato, annusando i pantaloni dei
ragazzini, annusando la bambina e passandole la lingua rossa e calda
sulla fronte, poi corse in veranda dalle donne e le osservò, si
guardò attorno, si girò su se stesso e si sdraiò, dimenando nella
polvere la coda arruffata.
Le
due donne lasciarono che la brezza soffiasse fresca sui loro volti e
sbottonarono un po' le camicette per sentirla sul petto e nelle
ascelle.
E
presto, molto presto avrebbero chiamato gli altri per la cena. Ma non
subito. Rimasero in veranda ancora un po' nell’aria fresca di
quella sera di fine maggio, diciasette miglia a sud di Holt.
Kent
Haruf, Canto della pianura
Nessun commento:
Posta un commento