Il 30 ottobre 1961, quando esplose, fu definito "il giorno in cui la Terra fu uccisa".
La "Bomba Tsar - Fine del Mondo" è stata il più potente ordigno termonucleare (all'idrogeno) mai sperimentato dall'uomo sulla Terra. Fu costruito in Unione Sovietica nel 1961, su comando del Pcus, da un gruppo di lavoro capeggiato da militari e dal fisico Andrej Dmitrievič Sakharov, in poco più di 15 settimane.
La
Tsar fu fatta esplodere a 4mila metri dal suolo con l'ausilio di un
gigantesco paracadute per frenarne la caduta e quindi consentire al
velivolo di allontanarsi indenne. La sfera di fuoco nucleare fu di
4,6 Km e la nube a fungo risultante dall'esplosione raggiunse
un'altezza di 60 km mentre l'onda d'urto fece tre volte il giro del
mondo impiegando per il primo "circuito" 36 ore e 27
minuti. Ci fu anche un black-out delle comunicazioni radio in tutto
l'emisfero settentrionale. Tuttavia, contrariamente a quanto si può
pensare, quella della Tsar fu un'esplosione "molto pulita"
ed efficiente in quanto trasse oltre il 97% della sua potenza dalla
fusione termonucleare.
L'onda
d'urto fece il giro della Terra tre volte e lo shock sismico era
ancora misurabile al terzo giro del globo. Per circa un'ora ci fu un
blackout completo delle comunicazioni, il fungo atomico salì per 60
Km nell'atmosfera e nel raggio di centinaia di chilometri furono
bruciate tutte le case di legno, mentre gli effetti termici si
avvertirono sino a 270 Km di distanza con ustioni di terzo grado.
Solo una speciale vernice termoisolante permise al Tupolev 95, il
quale al momento dell'esplosione si trovava già a 45 Km di distanza,
di non esplodere a causa dell'effetto termico.
Andrej
Dmitrievič Sakharov fu in seguito insignito del Premio Nobel per la Pace.
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